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«I ritrovamenti grande risorsa culturale e turistica»

«I ritrovamenti grande risorsa culturale e turistica»

TARQUINIA. Continua a far parlare la straordinaria scoperta della tomba inviolata alla Necropoli della Doganaccia. Mazzola punta sul rilancio del territorio Intanto si diffonde un’altra eccezionale notizia su Gravisca: rinvenuti due preziosi vasi in bronzo

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TARQUINIA – Continua a far parlare la straordinaria scoperta a Tarquinia di una tomba etrusca inviolata. Un eccezionale ritrovamento presso la necropoli della Doganaccia, che porta alla ribalta Tarquinia grazie agli scavi degli archeologi dell’Università di Torino e della Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria meridionale. «Eccezionale scoperta che testimonia lo straordinario patrimonio archeologico della nostra città», commenta il sindaco Mauro Mazzola. «L’amministrazione comunale – dice il primo cittadino – sostiene da anni le campagne di scavi condotte dagli archeologi dell’Università di Torino e dalla Soprintendenza. Il loro lavoro ha permesso di riportare alla luce importantissime testimonianze del passato etrusco e di dare grandissima visibilità a Tarquinia. Ora dobbiamo impegnarci per trasformare queste scoperte in una risorsa culturale e turistica».  Come già detto all’interno dell’ipogeo del VII secolo avanti Cristo, ancora assolutamente inviolato, erano infatti sigillati da una grande pietra, da ben 2700 anni, lo scheletro del principe etrusco, armi, vasellami, persino un aryballos, un unguentario, ancora affisso alla parete. E, nascosti in vasi votivi finemente decorati, sono stati rinvenuti anche gioielli e sigilli appartenuti al nobile, scomparso all’epoca di Tarquinio Prisco. Gli archeologi hanno anche individuato una lancia e un giavellotto. Le pareti della tomba risultano affrescate, semplicemente, ma con un gusto insolito per l’epoca. I lavori di scavo, che sono stati finanziati da imprenditori privati, proseguiranno per diverso tempo, perché il Tumulo del Principe potrebbe riservare altre grandi sorprese. «Una scoperta straordinaria che impreziosisce il patrimonio archeologico e culturale del nostro territorio – ha commentato anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Grazie all’impegno e alla tenacia degli archeologici dell’Università di Torino e della Soprintendenza è stato possibile riportare alla luce una tomba completamente intatta che conserva ancora al suo interno le ossa di un principe. Una scoperta di grande pregio che, sono certo, riserverà ancora sorprese. Per questo voglio complimentarmi con tutti coloro che stanno ancora lavorando per il ritrovamento di altri rarissimi reperti contribuendo così all’arricchimento di un territorio che ogni anno richiama migliaia di turisti». E il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori in un tweet ha inoltre scritto: «Il nuovo patrimonio etrusco scoperto a Tarquinia è veramente straordinario. Agli archeologi e alla Soprintendenza va il plauso per il preziosissimo lavoro che portano avanti pur tra mille difficoltà». Intanto si ieri si è diffusa la notizia di un altro eccezionale ritrovamento nel sito archeologico di Gravisca: si tratterebbe di due preziosissimi vasi in bronzo. Parte del materiale ritorvato sarebbe in procinto di essere consegnato a Roma. (Ale.Ro.)


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