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Fronte comune per il no ai rifiuti di Roma

Da Falcognana la protesta si è spostata a Bracciano. Il sindaco Sala però ribadisce «Non sarà un’altra Malagrotta» I comitati hanno scritto a Civita e Zingaretti per bloccare il piano che Sel definisce «scellerato». I sindaci chiedono chiarimenti al Ministero

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BRACCIANO – Da Falcognana la protesta si sposta a Cupinoro. Comitati tutti uniti per dire no al trasferimento dei rifiuti dalla capitale a Bracciano. E così ieri, se da un lato il sindaco di Bracciano ha continuato a ribadire che «Cupinoro non sarà un’altra Malagrotta» e che ad oggi «i rifiuti in arrivo dagli impianti di trattamento, previsti dal decreto commissariale, hanno un impatto ambientale fortemente ridotto in confronto a quelli conferiti dai Comuni del bacino che invece non sono trattati»; dall’altro, il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino ha scritto al presidente della Regione Nicola Zingaretti e all’assessore all’Ambiente Michele Civita per bloccare questo ‘‘piano’’: «Quello di cui si ha necessità non è l’ennesima buca, ma un nuovo e diverso piano rifiuti che definisca le linee di un ciclo dei rifiuti che partendo dalla prevenzione conduca il Lazio concretamente verso Rifiuti Zero». E ancora: «Nessun luogo e nessuna comunità merita di doversi ammalare e morire di ‘‘monnezza’’». A chiedere invece chiarimenti al Ministero e alla Regione Lazio, annunciando una mobilitazione permanente sono, invece, i sindaci di Anguillara, Campagnano di Roma, Castelnuovo di Porto, Fiano Romano, Formello, Magliano Romano, Morlupo e Sacrofano, mentre Sel punta il dito proprio contro il primo cittadino di Bracciano, parlando di un «piano scellerato» e «da sempre voluto da Sala e da questa amministrazione». Per Sel, il ‘‘piano’’ del Sindaco è stato ormai svelato: Sala non vuole salvare la Bracciano Ambiente dal fallimento, ma vuole «realizzare a Bracciano un grande polo dei rifiuti laziale, o forse anche oltre, approfittando della crisi di Roma e guardando ben oltre la fine di quest’anno». Ed è proprio per questo motivo che dai vendoliani arriva l’appello a tutte le forze politiche, e non solo, per cercare di impedire che il piano sia portato a termine. E a scendere in campo, oltre ai comitati ambientalisti che ieri hanno ‘‘marciato’’ su Cupinoro per dire protestare contro la decisione del commissario straordinario Sottile e del Ministro dell’ambiente Orlando, c’è anche la Cgil CdLT ‘‘Roma Nord Civitravecchia’’: «L’impatto della discarica – ha dichiarato il segretario generale Cesare Caiazza –  a iniziare dalla inevitabile congestione della viabilità e della mobilità data dal traffico di diverse centinaia di mezzi pesanti al giorno, rischia non solo di inibire qualsiasi progetto teso a valorizzare le tante potenzialità ma di condannare, per un lungo periodo, un intero e vasto territorio verso il declino industriale e produttivo». Intanto il sindaco di Roma Ignazio Marino e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti parlano di svolta epocale con la chiusura di Malagrotta. Le strade che prenderanno i rifiuti della Capitale per ora portano prioritariamente fuori dal Lazio. (So.Be.)


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