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Idrico: "Il Consorzio Medio Tirreno non rischia di passare ad Acea Ato2"

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CIVITAVECCHIA – “Il consorzio Medio Tirreno non corre alcun pericolo nei rapporti con Acea Ato2, non rischia di essere assorbito o inglobato e, pertanto, non ha bisogno di paladini che si adoperino inutilmente per salvarlo, rassegnandosi, allo stesso tempo, in maniera ipocrita al fatto che il commissario ad acta trasferisca ad Acea Ato2 la gestione dell’acqua”. Tuonano così dal movimento per l’acqua pubblica cercando di spostare nuovamente i riflettori su quello che per loro è il problema principale: il passaggio di Civitavecchia (la rete idrica gestita attualmente da Hcs) ad Acea Ato2. E lo fanno riportando uno stralcio della relazione sullo stato dei trasferimenti dei servizi comunali dell’Ato2 Lazio Centrale – Roma al servizio idrico integrato: “A pagina 30 della Relazione si legge: Così come comunicato nella nota STO protocollo n. 83-09 del 12 marzo 2009, agli atti della stessa STO non esiste alcun documento che preveda il trasferimento dei servizi del Consorzio Acquedotto Medio Tirreno ad Acea Ato2 Spa”. Nello stesso documento si legge anche che “quando Acea Ato2 Spa prenderà in carico i servizi del Comune di Civitavecchia dovrà sottoscrivere un contratto di fornitura di acqua potabile all’ingrosso per le necessità di Civitavecchia con il Consorzio o con chi gestirà gli impianti e le fonti di approvvigionamento oggi gestiti dal consorzio. Successivamente le parti interessate dovranno procedere a stipulare un accordo per definire le reciproche competenze in merito alla manutenzione e alla gestione laddove queste fossero incerte”. Quindi, per quel che riguarda il Consorzio Medio Tirreno “non esiste alcun pericolo”. A questo punto, la domanda che dal movimento per l’acqua pubblica si pongono è una: “Esiste nell’attuale maggioranza la concreta volontà politica di scongiurare il passaggio del servizio idrico locale nelle mani della Spa privata Acea Ato2? Esiste la volontà di agire, affinché l’acqua a Civitavecchia resti pubblica e possibilmente venga gestita bene?”. E lanciano l’appello ai consiglieri: “Se ci sono consiglieri comunali disposti ad evitarlo, possono votare la revoca della delibera con la quale il Commissario Prefettizio aderì alla convenzione di gestione. I tentativi di depistaggio, sostenuti da intese più o meno larghe, non sono ammessi”.


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