Bimbo muore nel sonno: aperta un’indagine
TOLFA – «Vogliamo capire se ci sono responsabilità o meno nella morte di nostro figlio». E’ più o meno quello che i genitori del piccolo Mattia G, il bambino di tre anni e mezzo deceduto mercoledì scorso a Tolfa, a quanto pare per un difetto al suo piccolo cuore che lo faceva soffrire già da qualche tempo, si aspettano di sapere dall’autorità giudiziaria. Sarà infatti l’indagine della Procura della Repubblica di Civitavecchia a dover stabilire se quella morte si poteva evitare o meno. Il pm Lorenzo Del Giudice ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, per ora contro ignoti, ed ha dato incarico al medico legale di eseguire l’esame autoptico sulla salma del piccolo Mattia. Autopsia che con ogni probabilità verrà eseguita entro la fine della settimana ed alla quale prenderà parte anche un medico di parte nominato dalla famiglia. Indagine inizialmente aperta d’ufficio dalla magistratura inquirente, ma che ora si arricchisce di questa richiesta avanzata dai genitori, che hanno dato incarico agli avvocati Davide Capitani e Leonardo Roscioni di seguire per loro la vicenda, naturalmente dal punto di vista legale.
Una vicenda che comincia una quindicina di giorni fa, quando il piccolo Mattia inizia a dare segni di disturbi piuttosto evidenti, come una febbre che non vuole passare e poi uno strano gonfiore al pancino. Mattia viene quindi ricoverato per alcuni giorni al Bambin Gesù, dove gli vengono eseguiti tutti gli accertamenti. Quindi viene dimesso cinque giorni fa, con i medici che giustificano il tutto con apnee notturne, un problema che si riscontra piuttosto frequentemente nei bambini. Ma i medici vogliono comunque eseguire ulteriori controlli e dicono ai genitori di riportare il piccolo Mattia il 6 dicembre, cioè oggi, ma il bambino non arriverà mai perchè è deceduto, come detto, mercoledì scorso.
Su tutto questo i genitori vogliono vederci chiaro, oltre al fatto che potrebbero essere arrivati in ritardo anche i soccorsi. Secondo quanto appreso dalla stessa Procura infatti, l’ambulanza che doveva prelevare il bambino sarebbe arrivata addirittura dopo i carabinieri ed il medico di famiglia che i genitori avevano chiamato. L’indagine dovrà quindi stabilire se quel ritardo poteva o meno salvare la vita al piccolo Mattia. Resta da verificare, e lo farà l’autopsia, se al momento della chiamata al 118 il cuore del piccolo Mattia aveva già cesssato di battere.