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Città Pulita: buoni pasto, è scontro tra sindacato e Hcs

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È scontro tra la Rsu di Città Pulita e i liquidatori Hcs. Tutta colpa dei buoni pasto. Secondo il rappresentante Rsu Fabio Paesani infatti, le richieste dei lavoratori circa i buoni pasto «vengono eluse dal liquidatore Valentinis in quanto non gestisce lui i soldi». Tanto che Paesani ha ‘‘minacciato’’ di «occupare» insieme ai lavoratori «la sede di Hcs». Dichiarazioni subito stigmatizzate dal liquidatore di Hcs Mauro Iovino che, definendo «gravi» le dichiarazioni di Paesani ha addirittura «incaricato i legali di darne pronta notizia alle Autorità giudiziarie». Per il liquidatore infatti le dichiarazioni si basano «su presupposti completamente falsi. Hcs e Ctità Pulita sono infatti – spiega – legate da un contratto di servizio che prevede il pagamento di un corrispettivo di 7,6milioni. Hcs ha pagato a Città Pulita oltre 6milioni nel 2013 e sta provvedendo a liquidatore costantemente quanto dovuto». Inoltre «Città Pulita ha piena autonomia nell’impiego delle risorse ricevute. In altri termini è il liquidatore che le impiega come meglio crede». In tutto ciò a difendere il rappresentante Rsu è l’Ugl: «Paesani ha fatto soltanto il suo dovere». Anzi, vista la situazione dall’Ugl chiedono la liquidazione dei «buoni pasto ai lavoratori di Città Pulita e invita i due liquidatori a un confronto chiarificatore e sereno, evitando così di esasperare gli animi di chi lavora onestamente e cerca di difendere i propri diritti e quelli dei colleghi». Per quanto riguarda poi la possibile denuncia penale, l’Ugl tiene a precisare che Paesani «non ha mai incitato ad atti di violenza nei confronti di Hcs». E l’Ugl conclude: «Non vorremmo rivolgerci ai legali per capire come vengono impiegati i soldi spettanti di diritto ai lavoratori».


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