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Unicef e socialisti, cordoglio per la morte di Mandela

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di ROMANA ANGELONI

CIVITAVECCHIA – È venuto a mancare solo due giorno fa l’ex presidente sud africano Nelson Mandela. Quella di mandela è una di quelle morti che significano qualcosa. Qualcosa che va al di là di una vita intera vissuta e sacrificata a combattere il regime di segregazione razziale, che sino ai primi anni ‘90 ha afflitto un’intero paese,  in strenua difesa dell’eguaglianza umana e del principio di autodeterminazione dei popoli, fino a scontare quasi trent’anni di prigionia. Qualcosa che forse oggi più che mai non conta solo per un popolo, per un continente. Oggi politici internazionali, amministratori locali, organizzazioni internazionali non governative e capi di stato sentono tutti l’esigenza di manifestare il loro cordoglio per una perdita che sentono umana e storica allo stesso tempo. Anthony Lake, direttore generale UNICEF la chiama “perdita di un eroe, di un campione speciale per i bambini”. Mario Michele Pascale, membro neoeletto del Consiglio Nazionale del Psi, manda righe drammaticamente attuali sulla recente scomparsa: “In un mondo dominato dai disastri dell’economia muore il simbolo per la battaglia dei diritti contro la segregazione razziale” muore aggiunge “la bandiera della lotta per la dignità e la libertà di tutti i popoli oppressi del Mondo. Mandela è riuscito a disinnescare una guerra civile e a convincere i bianchi che non ci sarebbe stata la grande vendetta dei neri. E’ riuscito a costruire un sogno”.


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