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Alla Pucci un convegno contro l'omofobia

CIVITAVECCHIA – Rispettare i diritti di tutti, essere liberi non solo di professare la propria religione ma anche la propria sessualità senza incappare nel rischio di essere criticati, emarginati, o addirittura presi di mira con atti di bullismo. È questo il messaggio che l’ex sindaco Pietro Tidei e i rappresentanti di Arcigay hanno voluto lanciare questa mattina al convegno contro l’omofobia che si è svolto alla Pucci. Iniziativa voluta da Tidei, ancora prima della caduta dell’amministrazione. “Oggi – ha detto Tidei – si sente parlare sempre più spesso di tentati suicidi e di suicidi da parte di ragazzi vessati anche sui social network dai coetani perché omesessuali. Ne sono esempi lampanti, il giovane morto a Roma e un altro ragazzo che ha tentato il suicidio”. In quest’ultimo caso, come raccontato dall’ex primo cittadino si tratta di un giovane che ha frequentato in passato le scuole civitavecchiesi, “iniziando a subire proprio nei nostri istituti scolastici atti di bullismo”. Una situazione, poi degenerata e che lo ha spinto a cercare una via di fuga, per fortuna senza riiuscirci, nella morte. E per cercare di far capire ai ragazzi presenti alla Pucci, il processo complesso vissuto da chi man mano inizia a rendersi conto di essere “diverso” dagli altri, sono intervenuti alla Pucci anche dei volontari dell’associazione Arcigay. “Da parte di tutti – hanno detto – occorre aprire al dialogo, senza pregiudizi” perché “il dialogo – ha scritto Tidei anche sulla sua pagina Facebook – è un’arma vincente, specialmente in queste occasioni”.

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