Tanta voglia di derby in città
di GABRIELE TOSSIO
Attesa come e forse più di un esame di maturità impazza, si dipana e cresce l’alterazione tipicamente pallonara che trascina il popolo neroazzurro verso la gara contro la Castrense Viterbese.
Imperversa il chiacchiericcio sulla contesa domenicale, plana sulle viuzze della città portuale un solo eco rimbombante: battere la fuoriserie allenata dell’ex centravanti di razza Claudio Solimina.
Geniale trovata l’ambizione, senza tale peculiarità il mondo non avrebbe motivazioni, cosa sarebbe poi la vita senza le aspettative, senza i sogni, davvero pochissima cosa; su questo non ci sono obiezioni.
Legittimo dunque che il popolo sportivo, appeso come un mantello alle spalle di Castagnari, creda con fermezza che il proprio generale Massimo, ex centravanti pure lui, possa dar scacco al suo collega di panca.
Tatticamente tutto può accedere, i due timonieri ne sanno una più del diavolo, di sicuro non lasceranno fianchi scoperti e la densità nella mediana sarà ai limiti del soffocamento, spartiti arcinoti.
Alla fine però emergerà chi avrà più qualità nei momenti cruciali, chi insomma mostrerà senza remore di alcun tipo personalità e brama di gloria assoluta, sentendosi al contempo come fosse sul divano di casa.
Carte e curriculum alla mano la Castrense Viterbese parte con un distinto vantaggio sui ragazzi di via Bandiera, la Vecchia può perderla tranquillamente questa partita, sta nei disegni calcistici, c’è solo un problema per i gialloblu e non è di poco conto: al Fattori il Civitavecchia incanta e stupisce anche se stesso, trasformando il tappeto verde del comunale in uno scenario agghiacciante anche per i mostri sacri che sbarcheranno dalla Tuscia.