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Grasso: "I nostri 5600 voti sono un punto di partenza"

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CIVITAVECCHIA – “La risposta di Forza Italia alle considerazioni di Piero Pallassini conferma come purtroppo chi è stato “imposto” dal coordinatore regionale Claudio Fazzone alla guida del partito locale, anziché interrogarsi sulle cause di una probabile vittoria trasformata in sconfitta per tutto il centro-destra, continui a porre veti e a parlare a vanvera di “Poteri forti”, con un lessico che si addice più a Rifondazione Comunista che non sicuramente a rappresentanti del partito di Silvio Berlusconi. Spero che ci sia la reale volontà di aprire un confronto serio, abbandonando la linea tenuta finora e che ha ridotto il partito ai minimi termini, favorendo in modo determinante il successo grillino”. L’intervento è del presidente de “La Svolta” Massimiliano Grasso.
“Nel merito – ha aggiunto – visto che i neo azzurri per i loro esercizi di arrampicamento sugli specchi utilizzano il risultato delle europee, in cui Forza Italia ha tenuto grazie alla candidatura locale di Alessandro Battilocchio, la riflessione dovrebbe partire proprio dalla differenza tra il 20% del voto europeo con il 7% delle amministrative, o al più con il 12% ottenuto complessivamente dalla coalizione di Andrea D’Angelo. Una caporetto annunciata, figlia di una campagna elettorale in cui il bersaglio principale non è stato Pietro Tidei, ma il sottoscritto, insieme al porto che, per Civitavecchia, non dovrebbe essere un nemico ma la principale risorsa di sviluppo ed occupazione. Ora è evidente che si debba guardare avanti, per costruire un progetto politico credibile e vicino alle esigenze della città e dei cittadini, esercitando una opposizione attenta, ma costruttiva nell’interesse della città e senza pregiudizi, all’amministrazione Cozzolino, in attesa – ha però sottolineato Grasso – che i giudici scrivano la parola fine su questa tornata elettorale che, per i troppi macroscopici errori commessi in molti seggi, è ancora sub judice. Il progetto della Svolta è nato ed è un progetto di liste civiche, a cui hanno aderito due partiti ed una parte di rappresentanti e sostenitori di Forza Italia, che sono stati costretti a fondare Forza Civitavecchia per i veti trovati all’interno di un partito che fin dall’inizio ha affermato con chiarezza che sarebbe stato meglio perdere che sostenere i “poteri forti” che peraltro – dati alla mano – sempre che esistano, o non sono poi così forti o non hanno comunque utilizzato il loro potere per sostenere la Svolta. I nostri 5600 voti non rappresentano un traguardo, ma un punto di partenza con cui riprendere un confronto con i cittadini, le associazioni ed i partiti che ci hanno sostenuto, e non solo, sui progetti da realizzare e sulla Civitavecchia delle emergenze odierne da risolvere e la città che immaginiamo e vorremmo di qui al 2030. Senza veti o pregiudiziali, da parte nostra. Ma ovviamente neppure nei nostri confronti che, piaccia o meno – ha concluso – rappresentiamo la parte più numerosa dell’elettorato moderato attorno alla quale includere, anziché respingere o dividere, tutte le altre forze che si riconoscono nelle basi del nostro progetto per una città normale, cambiamento e rinnovamento, e che al ballottaggio tra Tidei e Cozzolino hanno scelto quest’ultimo, che al primo turno aveva ottenuto gli stessi nostri consensi”.


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