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Traffico di stupefacenti sul litorale tra Montalto e Capalbio: due in manette

Sequestrati un chilo e mezzo di hashish, 25 grammi di cocaina già divisa in dosi e denaro ritenuto provento dello smercio, oltre che materiale per il confezionamento della droga

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MONTALTO – Due arresti eseguiti dai Carabinieri della stazione di Pescia Romana, agli ordini del maresciallo Sergio Ferraro, unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tuscania, in due distinte operazioni per il contrasto del traffico di stupefacenti. Un albanese, L.G. le sue iniziali, residente a Capalbio e un romano R.P., domiciliato a Pescia Romana, rispettivamente di 35 e 37 anni, sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre altri due, G.T. e S.D. (47 e 39 anni) entrambi italiani, il primo abitante in Pescia Romana e il secondo a Capalbio,  sono stati invece denunciati a piede libero sempre per violazioni in materia di sostanze stupefacenti. I militari di Pescia Romana stavano effettuando appositi servizi di prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti già dalla prime ore del mattino, quando hanno sorpreso l’albanese mentre viaggiava con la propria autovettura BMW X5 sulla statale Aurelia, in direzione di Capalbio, con a bordo 800 grammi di hashish abilmente occultati nel vano della ruota di scorta. La successiva perquisizione domiciliare eseguita a Capalbio ha permesso inoltre di rinvenire e sequestrare altri 1,3 kg hashish, circa 25 grammi di cocaina già suddivisa in dosi, materiale per il confezionamento e il taglio dello stupefacente, nonché la somma di 7mila euro in contante, quale provento dello spaccio. Tutta la sostanza, se immessa nel mercato, avrebbe fruttato oltre 6mila euro di guadagno. Quasi contestualmente, gli stessi militari, in un analogo servizio, hanno sorpreso in flagranza di reato il 39enne romano mentre cedeva a due uomini di Capalbio e Pescia Romana 20 grammi di cocaina. Anche per lui è subito scattata la perquisizione domiciliare che ha permesso si rinvenire e sequestrare la somma di denaro consegnata quale pagamento dello stupefacente, la cui richiesta era stata di 2mila euro, nonché il materiale per il confezionamento della stessa. Alle perquisizioni domiciliari hanno preso parte anche le unità cinofile dell’Arma di Roma. All’udienza di convalida dell’arresto per il cittadino albanese si sono aperte le porte del carcere, mentre per l’italiano sono scattati gli arresti domiciliari. (a.r.)


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