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«Loculi, serve un regolamento per l’assegnazione degli spazi»

S. MARINELLA. iL SEGRETARIO DEL PD TORNA anche SULLA VICENDA DELLE TRASLAZIONI

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SANTA MARINELLA – Il circolo cittadino del Pd mette in naftalina ombrellone e sdraio e torna a trattare sui temi più importanti della città. «Da decenni chi muore a Santa Marinella automaticamente diviene un cittadino precario e votato all’eterna insicurezza allocativa – scrive in una nota il segretario Aldo Carletti – il rituale è sempre lo stesso, non ci sono loculi a sufficienza e in caso di necessità si requisiscono quelli momentaneamente liberi considerando il fatto che vengono utilizzati quelli acquistati negli anni ’70 e ’80 e quando non tutto va a buon fine il caro estinto viene traslato anche più volte come un pacco postale. In attesa che le buone intenzioni dell’amministrazione e dell’assessore Bronzolino si traducano in fatti concreti, succedono cose che crediamo sia giusto far conoscere ai cittadini. Se ad esempio viene a mancare un famigliare, non ci sono loculi a disposizione, il Comune ne requisisce uno e i famigliari del defunto, naturalmente senza pretendere il posizionamento di lapide e vaschette per i fiori, possono andare a trovare il loro caro fino al trasferimento successivo in attesa di una sospirata allocazione definitiva. Se invece il loculo requisito è a due posti, cioè una parte è occupata da un defunto, tra il  proprietario e quello a disposizione deve iniziare una convivenza forzata. Quale riservatezza possono avere i famigliari dell’estinto ospite? Da tali situazioni nascono reclami e rivendicazioni da entrambe le parti, che non trovano dirigenti o capi servizio sensibili e disposti ad assumersi le proprie responsabilità». «Risulta inoltre – conclude Carletti – che si stanno vendendo sulla carta i sospirati loculi in costruzione. Perché non prevedere allora ad un regolamento per l’assegnazione e l’acquisto dei loculi, riservando per le persone più anziane e ai disabili la fila più comoda per il culto? Non vorremmo che anche su quest’argomento ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B oppure che si favorisca l’amico dell’amico». (Gi.Ba.)


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