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Unisan e Sanimedica, lavoratori preoccupati

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CIVITAVECCHIA – Protestano i lavoratori del Centro Boggi di Santa Severa dipendenti del consorzio Unisan e quelli della rsa “Bellosguardo” di Civitavecchia dipendenti della Sanimedica, ancora senza lo stipendio di agosto e, nel caso Bellosguardo, anche di luglio. “Tutti i mesi – ha spiegato il segretario della Cgil Fp Angelo Guiducci – i lavoratori subiscono forti ritardi e ogni mese non sanno mai quando saranno pagati con pesanti disagi nella gestione economica della propria vita. A nulla sono valsi gli appelli a una corretta applicazione dei dettami contrattuali in materia di pagamento degli stipendi. Si continua inoltre a negare il pieno utilizzo di alcuni diritti contrattuali come le ferie, i permessi, il recupero delle festività non godute e i lavoratori sono sottoposti a carichi di lavoro pesantissimi”. Motivi per i quali la Cgil Fp e gli stessi lavoratori delle due strutture organizzeranno una manifestazione di protesta sotto la sede della Asl RmF “iniziando così un percorso di lotta – ha aggiunto Guiducci – per sensibilizzare tutte le istituzioni pubbliche interessando in seguito il Comune di Civitavecchia e la Regione Lazio e avviando un’ingiunzione di pagamento con blocco cautelativo dei beni presso la Asl RmF”.
È l’avvocato Ezio Calderai, per Sanimedica e consorzio Unisan, a confermare che gli stipendi di agosto dei lavoratori del centro Boggi di Santa Severa  sono stati pagati ed il 12 settembre scorso sono stati pagati quelli di luglio dei lavoratori della Rsa Bellosguardo. “Relativamente al centro Boggi – ha spiegato il legale – la Asl RmF non ha pagato le prestazioni da febbraio 2014 ad oggi; per Sanimedica le prestazioni di dicembre 2013 sono state pagate in questi giorni, mentre quelle del 2014 si sono fermate a maggio. Sono da considerare poi gli oneri finanziari conseguenti i ritardi: le banche, non solo nel nostro caso, ci fanno la festa grazie alle anticipazioni rese necessarie dai ritardi delle pubbliche amministrazioni nei pagamenti. Voglio dire che in momenti come quelli che stiamo attraversando tutte le aziende sono in acuta sofferenza e non sempre per loro colpa. Detto questo, farò quanto in mio potere, per attenuare i disagi dei lavoratori, credo, però,  che continuare a chiudere gli occhi non sia utile a nessuno”.
 


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