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Castrum Novum, un museo a cielo aperto

Installati sul sito archeologico di Santa Marinella dei pannelli didattici finanziati dalla Fonmdazione Cariciv. Soddisfatto Flavio Enei: «Un intervento importante per la valorizzazione del territorio»

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SANTA MARINELLA – Un vero e proprio museo a cielo aperto. È il sito archeologico di Castrum Novum a Santa Marinella (tra Torre Chiaruccia e Casal Alibrandi). La colonia romana del terzo secolo, solo recentemente è tornata alla luce grazie alla dedizione dei volontari del Gruppo archeologico del Territorio Cerite che, messe insieme le forze, sotto la direzione della Sovrintendenza dei Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, anche con gli studiosi di due università francesi, sono riusciti a far riemergere la storia e tutta l’imponenza di quel territorio. E ora, grazie ai pannelli didattici forniti dalla Fondazione Cariciv, è pronta a raccontare a tutti la sua storia. «Si tratta di un intervento importante di valorizzazione del nostro territorio», ha spiegato Flavio Enei, direttore del museo del mare e della navigazione di Santa Severa. Obiettivo: «La ricostruzione dell’archeologia e della storia di questa importante colonia». E la Fondazione Cariciv non poteva non rispondere all’appello. Grazie ai pannelli didattici di cui è stato dotato lo scavo, arte e cultura «si mischiano – ha spiegato Giuseppina Gurrado, membro del Cda della Fondazione Cariciv – dando la possibilità di venire a contatto con la storia di quel sito, non solo ai cittadini del territorio, ma anche ai ragazzi delle scuole». Proprio come a puntare i riflettori sugli studenti, ma questa volta delle università, è stata Sara Nardi in rappresentanza dell’università di Lille: «Si tratta di un’occasione importante per gli studenti (10/15 all’anno) per poter lavorare in Italia». Sulla stessa linea anche Renato Tiberti, del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite che ha colto l’occasione per ringraziare ancora una volta la Fondazione Cariciv per i pannelli didattici installati sul sito archeologico «importanti – ha detto – per illustrare alla popolazione cosa stiamo facendo, permettendo così di diffondere la cultura del nostro territorio a tutti gli interessati».


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