Di Marco risponde ‘‘presente’’
di ALESSIO ALTIERI
È un momento particolarmente propizio in casa Civitavecchia e, quando come in questo caso, alla bravura si affianca la buona sorte, e i risultati arrivano con più facilità, tutto sembra riuscire più semplice e naturale. La grande e precoce unione del gruppo è stata determinata proprio da questo: lavoro in estate da parte soprattutto del mister e disponibilità dei ragazzi ad accogliere i nuovi, tutto ciò elevato col collante dei risultati, senza il quale forse sarebbe stato un po’ più complicato. Uno dei volti di queste prime tre giornate è senz’altro Jacopo Di Marco, terzino destro classe ‘95, un giovane cresciuto nel Civitavecchia che, entrato a quindici minuti dalla fine del match col Monterotondo, ha trovato il gol ammazza-gara del 3-1, dando un segnale chiaro al proprio allenatore, che in questo inizio non lo sta schierando con continuità. Gli abbiamo rivolto alcune domande per capire, da una voce interna allo spogliatoio, come i nerazzurri stiano vivendo questo inizio di stagione.
Jacopo, innanzitutto ci racconti il gol dalla prospettiva di chi l’ha fatto.
«Ero entrato da poco perché il mister mi aveva messo a più o meno quindici minuti dalla fine, quindi ero ancora fresco. Hasa si è defilato e ha un po’ mantenuto il possesso, poi con una rovesciata l’ha messa dentro, io ho visto lo spazio, ho provato ad inserirmi più velocemente possibile e sono riuscito a fare gol, una grande gioia, anche perché la partita si era definitivamente chiusa visto che mancavano tre minuti».
Lei è cresciuto nel Civitavecchia, ci parli in breve della sua carriera.
«Sì, io ho fatto tutto il settore giovanile in nerazzurro, poi, due anni fa, c’è stata la possibilità di andare a Canino in prima squadra a giocare l’Eccellenza, e l’ho colta (lì ha segnato il suo primo gol in categoria, ndr). Poi il ritorno in prima squadra anche a Civitavecchia, dove, la scorsa stagione ho giocato trenta partite».
A detta di tutti, la forza di questo sorprendente Civitavecchia è la grande unione del gruppo, lei che lo spogliatoio lo vive da dentro, può confermare?
«Sì assolutamente. Con i ragazzi presenti già dalla scorsa stagione il rapporto era ottimo, in più, i nuovi arrivati sono veramente straordinari, si sono messi subito a disposizione, legare e creare gruppo non è stato per niente complicato».
Oltre ai risultati stessi, quello che ha stupito più di questo Civitavecchia è la mole e la qualità di gioco prodotta, merito della filosofia del mister?
«Il mister dà molta importanza al gioco, ci dice che dobbiamo giocare dal primo all’ultimo minuto come sappiamo. Penso e spero che quest’anno faremo divertire molto i nostri tifosi».
In generale come è stato l’impatto con Insogna?
«C’è stata subito una buona impressione. Ci ha detto che dobbiamo cercare di dare continuità ai risultati perché prima o poi i “bassi” arriveranno, per adesso lo stiamo facendo alla grande».
Per concludere, quale è un suo obiettivo personale per questa stagione e quale è, invece, quello del Civitavecchia?
«Per quanto riguarda la squadra senz’altro la salvezza. Per quanto riguarda me, invece, spero di continuare a divertirmi e di riuscire a giocare di più, visto che non ho trovato molto spazio in queste primissime partite».
In un campionato lungo e pieno di insidie come quello che si prospetta al Civitavecchia, l’apporto di un giovane (con già due anni di esperienza di categoria) che riesce a trovare la determinazione di entrare e chiudere un match fondamentale, non potrà che essere importante.