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Libertà ed immigrazione

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CIVITAVECCHIA – “Libertà vuol dire non essere costretto ad essere simile agli altri, così scrivera Oscar Wilde per difendere la sua omosessualità. La stessa frase, inserita in un diverso contesto, mantiene i contenuti di denuncia sociale. L’immigraziaone è una realtà che riguarda tutti, dobbiamo accettarla senza discriminazione ed intolleranza. Non subirla a testa bassa per paura delle conseguenze molto spesso tragiche. Con la complicità dei proprietari intenti a lucrare sugli affitti di piccoli appartamenti, terrazzi di modeste dimensioni si trasformano in bazar e friggitorie di cipolle, con cuoche sedute sulle bombole a gas. Buongiorno non è sufficiente ad abbattere il muro della diffidenza nei confronti di persone delle quali ignoriamo identità, provenienza, trascorsi personali, abitudini, comportamenti.
I disagi maggiori riguardano i rapporti con gli extra comunitari, ci avvicinano con insistenza per ottenere offerte che alla fine della giornata producono nelle loro tasche un cospicuo guadagno esente da tasse. Se azzardiamo a parole un invito ad integrarsi nelle abitudini del paese in cui sono ospiti, ci sentiamo risponder “Lei non sa con chi parla e chi sono io”. Una riflessione è d’obbligo. “Libertà vuol dire veramente non essere costretto ad essere simile agli altri?”. No, libertà vuol dire convivere con gli altri nel rispetto delle regole e delle reciproche differenze”.

Gioia Re


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