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Toti: "Povera Civitavecchia"

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CIVITAVECCHIA – “Il trasferimento della statua del “ bacio “ , che faceva bella mostra sul lungomare, anche se  nulla aveva a che vedere con la storia di Civitavecchia, ha offerto recentemente l’ occasione a Roberta Galletta di proporre come simbolo della città una statua di Nettuno.

Ora spunta a  ciel sereno una avveniristica e curiosissima “ statua”, opera dell’amico architetto Antonini, a simboleggiare, non si sa perchè, l’arma dei carabinieri, alla quale non v’è dubbio siamo tutti riconoscenti  e debitori, ma che non simboleggia le  vicende gloriose di un nostro passato, ricco di preziosi interventi di pontefici e di rinomati architetti, di personaggi illustri,di eccellenti navigatori, forse ignorati dal responsabile di questo “misfatto” ambientale. 

Il problema  che ci costringe a questo franco intervento è che ancora una volta,il responsabile di questa strana soluzione, non ha voluto sentire il  parere, non certo vincolante, ma doveroso, per il rispetto dovuto agli ambienti culturali cittadini, e forse per ignoranza dei nostri ancestrali sentimenti.

Una statua di tale fattura, per quanto ottima tecnicamente, e modernissima stilisticamente, non ci sembra in amonia con la vetustà della vicina fortezza del Bramante; la stessa  dedica all’ Arma non offre alcun legame tra il porto e la città.

Certo una statua di Nettuno, o di Traiano avrebbe più profondmnte onorato e ricordato la nostre vicende storiche, anche perchè quella posta  in prossimità della sede dell’ Autorità Portuale meriterebbe di essere abbattuta essendo stata forgiata a somiglianza del tarquiniese artista piuttosto che del fondatore di Centumcellae”.

Odoardo Toti


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