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Cartolibreria adibita a centro scommesse

Cartolibreria adibita a centro scommesse

Agenzia abusiva scoperta a Pescia Romana dalla Guardia di Finanza Compagnia di Tarquinia guidata dal tenente Antonio Petti. Sequestrato il locale. Due persone denunciate. Trovate tre postazioni telematiche per ‘‘puntate’’ su eventi sportivi. Un allibratore estero gestiva tutto dalle Antille Olandesi 

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TARQUINIA – Sembrava una cartolibreria ed invece veniva utilizzata illegalmente come centro scommesse abusive.  L’attività illegale da tempo attiva a Pescia Romana, frazione del comune di Montalto di Castro, è stata scoperta dagli uomini della Guardia di Finanza, Compagnia di Tarquinia, guidati dal tenente Antonio Petti, che hanno proceduto al sequestro dell’agenzia di scommesse abusive e di diverse attrezzature informatiche. L’operazione è scattata durante l’esecuzione di servizi per il controllo economico del territorio, coordinati dal Comando Provinciale e volti, in particolare, al contrasto del dilagante fenomeno delle scommesse clandestine e del gioco d’azzardo. I finanzieri hanno rinvenuto all’interno della ‘’cartolibreria’’ una consistente strumentazione completamente asservita alle scommesse abusive. L’esercente aveva infatti installato tre postazioni telematiche e tre personal computer destinati alla raccolta di scommesse su eventi sportivi.  L’attività di accettazione e gestione delle scommesse veniva però attuata in assenza dei necessari titoli abilitativi rilasciati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ed in difetto dell’autorizzazione di Polizia. Una parte di tali scommesse veniva poi convogliata a favore di un allibratore estero che le gestiva dalla propria sede nelle Antille Olandesi. Al termine delle operazioni è stata quindi sottoposta a sequestro la porzione del locale commerciale adibita alle scommesse clandestine, nonché la strumentazione informatica utilizzata per perpetrare l’illecita raccolta.  Nella circostanza, oltre al titolare del locale, è stato denunciato anche uno scommettitore, sorpreso in flagranza di reato proprio mentre era intento a consegnare la posta di gioco. Infatti la normativa vigente prevede una specifica responsabilità penale anche a carico di chi si limita semplicemente a scommettere in uno dei centri non autorizzati. Lo scommettitore, seppur inconsapevole, rischia l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda da 51 a 516 euro.  «Prima di scommettere – fanno sapere dalla Finanza – è buona abitudine sincerarsi che l’esercizio sia autorizzato: basta collegarsi al sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e controllare che l’agenzia compaia nella sezione “Scommesse a quota fissa – Dove si gioca ”. (a.r.)

 


 


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