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Ginecologia, possibile sinergia con Tarquinia

Ginecologia, possibile sinergia con Tarquinia

In attesa della nuova seduta della conferenza dei Sindaci rimangono forti dubbi e tante criticità sul piano aziendale. L’ipotesi sembra prendere piede. Ancora incerto il futuro di emodinamica. Possibili 19 posti per hospice

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CIVITAVECCHIA – Mentre si sta lavorando per tentare di ‘‘limitare i danni’’ e garantire una corretta visione di sanità pubblica, con l’assemblea dei sindaci aggiornata al prossimo 4 novembre, rimangono ancora diversi i punti critici e poco chiari del piano aziendale illustrato dal direttore generale della Asl RmF Giuseppe Quintavalle. Un piano che sì deve recepire le disposizioni stringenti della Regione Lazio, che tra l’altro obbliga al pareggio di bilancio in un settore quantomeno disastrato, ma che rispecchia ancora una volta le tante criticità della RmF. Un territorio che, rispetto alla media dei 3,8 posti letto per mille abitanti conta una percentuale dello 0.7 (la metà, ad esempio, rispetto a Rieti nonostante il doppio della popolazione). Dubbi riguardano due settori, da un lato la ginecologia, dall’altro l’emodinamica. Il primo non è praticamente contemplato nel piano, non si riesce a capire chiaramente quale possa essere il futuro. Anche se sembra prendere piede sempre più concretamente l’ipotesi di un accorpamento con la Asl di Viterbo e, quindi, con l’ospedale di Tarquinia. Un servizio interaziendale, quindi, rispondendo a quelle che sono le ultime sfide della sanità che, non avendo fondi, cerca collaborazioni e sinergie. Civitavecchia d’altronde conta un numero di parti annui troppo basso rispetto ai 500, standard minimo fissato dal Ministero. L’accorpamento con Tarquinia potrebbe essere quindi una soluzione. Anche se nel piano aziendale non si fa riferimento a questa possibilità o ad altre alternative. Come rimane in sospeso la questione dell’emodinamica, nonostante un reparto riqualificato ed importante. Sarebbe stato utile, invece dei 27 nuovi posti letto per la chirurgia – tra l’altro discutibili – attivarne almeno cinque proprio per l’emodinamica, facendola partire in elezione in via sperimentale, e strutturandola poi in modo tale da poter proseguire a regime. Intanto, in attesa della realizzazione della struttura sulla Braccianese Claudia, al posto della ex casa cantoniera della Provincia di Roma, nel piano aziendale sono previsti 19 posti letto per hospice oncologico. In realtà si parla di due strutture, una per i distretti F1 e F2, l’altra per F3 ed F4, destinati ai malati terminali. Da sottolineare come un posto letto per hospice oncologico è moltiplicatore per assistenza domiciliare: 1 posto letto si trasforma anche in 4 assistenze domiciliari. Tutto questo in attesa che venga definita la questione relativa all’oncologia, di cui il territorio sente fortemente la mancanza.


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