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"Tvs, speriamo ci sia un futuro"

CIVITAVECCHIA – «Sentiamo la necessità di riportare l’attenzione su di una situazione che, ormai da alcuni mesi, non sembra essere più oggetto di dibattito politico-amministrativo, nonostante interessi una realtà lavorativa e produttiva che, almeno fino a qualche tempo fa, occupava centinaia di civitavecchiesi. Facciamo riferimento nella fattispecie alla società Tirreno Power e alla centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Sud». Rifondazione Comunista ripercorre le tappe che hanno portato all’attuale stato di crisi, dalla stagnazione dei mercati al sequestro dei due gruppo a carbone della centrale di Vado Ligure: «La società ha applicato una serie di strumenti ed ammortizzatori sociali atti a superare questo periodo di crisi senza ripercussioni “traumatiche” (a suo dire) a scapito del personale che, che sempre a detta della Tirreno Power – scrive il Prc – sembrerebbe il problema maggiore e insostenibile per i suoi costi, tanto da voler inizialmente dimezzare la sua popolazione aziendale a livello nazionale». «Un’ipotesi scongiurata poi da una serie di accordi sindacali e interministeriali che si promettevano di adottare soluzioni indolore per i lavoratori – si legge ancora nella nota – ebbene, la situazione di inottemperanza delle normative ambientali che ha portato al fermo di Vado Ligure non ha nulla a che vedere coi lavoratori in termini di responsabilità, e che l’impianto TVS di Civitavecchia è oggettivamente quello che paga il prezzo più alto in termini di sacrifici dei suoi dipendenti (sebbene gli impianti eserciscano , anche poche ore, ma quotidianamente) vogliamo portare alla luce alcune considerazioni che riguardano questo sito, il suo personale ed il suo indotto».  Personale ridotto e servizi ridimensionati, di questo parla il Prc che ora si chiede «se i sacrifici imposti ai lavoratori con la rassicurazione che avrebbero scongiurato soluzione traumatiche abbiano avuto l’esito sperato e se si possa sperare in un futuro produttivo».

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