Tutti in difesa dei portuali
CIVITAVECCHIA – La bozza del testo del ministero dello Sviluppo Economico sul tema della concorrenza, che nell’articolo 20 si limita in due righe ad “abrogare l’articolo 17”, e quindi le compagnie portuali, avrebbe subito un rallentamento tanto da non essere inserito in un decreto all’approvazione del consiglio dei ministri come atto urgente. Uno stop che, comunque, non fa abbassare la guardia. Compagnia Portuale in primis e poi l’intero cluster marittimo hanno già espresso la piena contrarietà. “Siamo di fronte ad un tentativo che descrive, come per il job act – hanno aggiunto oggi la Cgil e la Filt locali – il furore ideologico di un Governo proteso in una linea di “demolizione” dei diritti, di precarizzazione del lavoro, di distruzione di tutte le esperienze basate su valori “solidaristici e partecipativi”. La più che centenaria storia della Compagnia Portuale di Civitavecchia – hanno aggiunto – è fortemente intrecciata con quella della Camera del Lavoro della Cgil. Una storia segnata da grandi lotte per il lavoro, i diritti, l’emancipazione della classe, la riconquista e la difesa della democrazia, la solidarietà, l’uguaglianza e la giustizia sociale”. Con il sindacato che definisce “sciatto” l’operato di un Governo, “segnato da azioni dei vari ministeri – hanno aggiunto i segretari Cesare Caiazza ed Alessandro Borgioni – che intervengono sulla stessa materia senza dialogare tra loro, con il Ministero dello Sviluppo Economico che inserisce una serie di articoli devastanti sulla portualità, mentrehe il Ministero dei Trasporti sta definendo un documento complessivo di riforma della Legge 84-94. Vigileremo sugli sviluppi di questa grave e grottesca vicenda, saremo insieme alla Compagnia Portuale di Civitavecchia in difesa del lavoro, dei diritti, di valori solidaristici e partecipativi fondamentali e indisponibili”.
Sulla stessa linea anche Sinistra Ecologia e Libertà. “La strategia è chiara: dare mano libera al padronato in ogni ambito, con il Governo che vuole rendere il mondo del lavoro sempre più variabile dipendente delle ragioni del mercato e dei grandi gruppi imprenditoriali nazionali e non. Questi apprendisti stregoni – hanno spiegato dal partito locale – sembrano non rendersi conto delle gravi ripercussioni che una selvaggia liberalizzazione produrrebbe in un settore nevralgico come la portualità. Già ora si vedono gli effetti drammatici di tali scelte nel campo della navigazione. Naufragi, incidenti dovuti allo smantellamento di ogni garanzia e tutela. Ma lo sanno costoro che le Compagnie Portuali, forniscono manodopera temporanea dopo aver partecipato e vinto una gara d’appalto di carattere europeo? – si sono chiesti – ma lo sanno costoro che esse hanno sempre fornito professionalità, disponibilità 24 ore su 24, economicità a tutte le imprese oltre che salari dignitosi, tutela della sicurezza ai lavoratori e pace sociale? Gli addetti del settore se ne sono accorti tant’è che Autorità Portuali, terminalisti, imprese, agenti marittimi, rappresentanze di tutti i servizi tecnico-nautici, guardano con estrema preoccupazione a tale improvvida iniziativa della Guidi che rischia solo di provocare danni per gli attori pubblici e privati della portualità oltre che minare gli equilibri sociali raggiunti”. Massima solidarietà ai portuali, quindi, anche da Sel che ha intenzione di promuovere iniziative istituzionali a tutti i livelli da parte dei propri rappresentanti, in difesa del ruolo strategico costituito all’interno delle economia nazionale legata ai traffici marittimi, dalle Compagnie Portuali.
Anche il Prc si augura che la bozza venga ritirata “e che – hanno sottolineato dal partito – alla professionalità e alla valenza storica delle Compagnie Portuali venga dato il giusto riconoscimento per il valore aggiunto che supportano in molte comunità locali”.