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Oculistica, interventi fermi da agosto

Oculistica, interventi fermi da agosto

I lavoratori insorgono e scrivono a Quintavalle: "Ci dica se e quando sarà ripristinata l’attività chirurgica". Sono 493 i pazienti che attendono di essere operati all'ospedale San Paolo, continui alterchi tra chi è in attesa di ricovero e il personale del reparto

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CIVITAVECCHIA – Finalmente una buona notizia dalla Asl Roma F: “Assolutamente in via di risoluzione il problema legato ai guasti della apparecchiatura per la TAC che il 27 gennaio scorso avevano provocati intoppi e disagi”. Un po’ poco per provocare un’esultanza, soprattutto se si considera che è stato necessario l’ennesimo articolo della Provincia per apprendere da un comunicato di risposta dell’azienda che il disservizi ha determinato la sospensione di ben 18 prestazioni.
Peccato che i disservizi non si fermino qui. Dopo il centro trasfusionale e la pediatria, salta fuori il problema dell’attività della chirurgia Uoc di Oculistica, che cozza fortemente con i propositi avveniristici del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, reduce da una parteciazione all’inaugurazione del reparto di medicina restaurato.
Tutti ricorderanno i casi denunciati dalla Provincia lo scorso agosto, legati ad interventi andati male eseguiti al San Paolo, con pazienti che hanno rischiato di perdere la vista. Da lì la soluzione adottata dalla Asl Roma F, la stessa risultata “vincente” in altri reparti zoppicanti: la chiusura. In una lettera indirizzata al direttore generale Giuseppe Quintavalle, questa volta è proprio il personale del reparto a denunciare la chiusura della Uoc oculistica, parlando di aggressioni verbali che i dipendenti subirebbero quotidianamente da pazienti ai quali nessun chiarimento ufficiale verrebbe fornito.
Al momento risultano in lista d’attesa ben 493 pazienti in attesa di intervento, di cui il 50% circa per cataratte bilaterali.
I dipendenti del reparto non ce la fanno più e chiedono un intervento autoritario e tempestivo da parte di Quintavalle per ripristinare l’attività di chirurgia o, nel caso in cui la Asl ritenga di dover procrastinare ulteriormente il blocco dell’attività chirurgica, di darne ufficiale comunicazione alla Direzione Uoc Oculistica e agli organi di stampa, al fine di porre l’utenza a conoscenza della decisione assunta. Una situazione assurda, che ancora una volta mette in risalto l’inopportunità di chiudere reparti e interrompere prestazioni mediche importanti. Civitavecchia a tutto questo è ormai tristemente abituata, con buona pace di politici locali che inspiegabilmente si guardano bene dall’intraprendere una battaglia a favore degli utenti e contro decisioni a dir poco azzardate, trattandosi di sanità. Dall’amministrazione comunale nessuna presa di posizione netta, dal centrodestra silenzio, dal centrosinistra, a cominciare dal Partito democratico, imbarazzo.
Il risultato? A farne le spese sono sempre gli utenti e i lavoratori dell’ospedale San Paolo.
Il problema è stato posto con tanto di missiva recapitata per conoscenza anche al direttore sanitario della Asl Roma F Sciannamea, a quello amministrativo Milito e al numero uno dell’ospedale Carbone.
Ma davvero tutte queste figure non conoscono i problemi della sanità civitavecchiese? Difficile da credere. Quello che stupisce, invece, è la mancanza di soluzioni, almeno fino a questo momento.


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