Interporto di Roma: è fallimento
CIVITAVECCHIA – Stanno arrivando in questi giorni le notifiche ai creditori della società Interporto di Roma – Piattaforma Logistica Civitavecchia relative al fallimento della società. La sentenza è di dicembre e decreta, di fatto, una conclusione da tempo annunciata per la società. Una società che, nonostante le potenzialità e la posizione strategica, non è mai riuscita, nel corso degli anni, a far decollare le attività. Tanto che a giugno, dopo anni travagliati, è stato nominato liquidatore della società il commercialista romano Guglielmo Gizzi: la società aveva un capitale sociale di 10 mila euro e 45 addetti, 8 soci, tra cui Sviluppo Lazio (oggi Lazio Innova ndr), e come attività aveva la gestione della piastra logistica intermodale, l’organizzazione tecnico amministrativa dell’interporto merci di cui gestiva l’insieme di opere ed infrastrutture. Il Comune, già a gennaio del 2014, si era tirato completamente fuori dalla società – di cui all’inizio era uno dei principali soci – cedendo il 5% residuo delle quote detenute. E sempre a giugno si costituisce una nuova società Icpl srl. Si affaccia nel panorama cittadino l’imprenditore Franco De Angelis, amministratore unico di questa nuova società che, di fatto, si occupa prevalentemente di facchinaggio e ha come socio unico proprio Interporto di Roma in liquidazione. Il capitale sociale aumenta fino a 100 mila euro e i lavoratori dell’Interporto di Roma passano alla nuova società. A luglio, come si ricorderà, fu il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini a ‘‘benedire’’ il nuovo corso dell’Interporto, con lo stesso amministratore unico che disse chiaramente: “Oggi è una cattedrale nel deserto: il nostro obiettivo è sviluppare tutte le potenzialità di questa struttura”. Da allora ad oggi di sviluppo non se ne è vista neanche l’ombra. Ed anzi, inspiegabilmente, si è registrato solo tanto silenzio, anche da parte di quegli stessi sindacati che, fino a ieri, erano in prima linea in difesa dei diritti dei lavoratori dell’Interporto. Una nuova pesante tegola si è abbattuta poi a gennaio, con l’arresto dell’imprenditore Franco De Angelis nell’ambito dell’operazione Vitruvio, condotta dai finanzieri del Comando Unità speciali della Guardia di finanza di Roma. Corruzione, concussione e tangenti da 1.000-1.500 euro per non rilevare abusi edilizi. Questi i reati che vengono contestati a 28 persone, 10 funzionari pubblici, 13 imprenditori e 5 professionisti. Con il fallimento e con questa pagina giudiziaria che si è aperta, bisognerà ora capire, in effetti, quali saranno gli sviluppi di questa storia, quali i passaggi che sono stati fatti nel concreto tra vecchia e nuova gestione, soprattutto in termini di beni ed infrastrutture, e quali le prospettive per i lavoratori.