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"Vogliamo rilanciare l'area"

"Vogliamo rilanciare l'area"

FALLIMENTO DI INTERPORTO DI ROMA. Comune al lavoro con gli avvocati. Il Pincio è ancora concessionario del terreno su cui sorge la struttura. Da valutare la strada da seguire ed i legami con la nuova Icpl. Silenzio assordante della politica e dei sindacati

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CIVITAVECCHIA – «Stiamo studiando la questione dal punto di vista legale, innanzitutto, alla luce del fallimento della società. Vogliamo capire come muoverci per rilanciare poi quell’area». È questa l’intenzione dell’amministrazione comunale sull’interporto, all’indomani della nuova tegola che si è abbattuta sulla zona retroportuale, con il fallimento della società Interporto di Roma – Piattaforma Logistica Civitavecchia. Lo ha assicurato il sindaco Antonio Cozzolino, che starebbe già lavorando con gli avvocati per cercare di chiarire ogni punto della vicenda.  Una vicenda ingarbugliata e per niente chiara, che vede comunque ancora il comune di Civitavecchia concessionario proprio di quelle aree in zona industriale che, nel corso degli anni, non sono state sfruttate a dovere e non sono riuscite a decollare nonostante le potenzialità rimaste inespresse. Il Comune era uscito dalla società cedendo il 5% residuo delle quote detenute, ma l’area è rimasta di proprietà. «Bisognerà valutare bene i legami tra la società in fallimento e la nuova Icpl srl che è subentrata – ha aggiunto Cozzolino – per poi pianificare il futuro e cercare di rilanciare davvero quell’area, dal punto di vista produttivo e logistico». Nessun intervento si è registrato da parte della politica e dei sindacati sulla vicenda. Anzi, a quanto pare, il passaggio dei circa 40 lavoratori da Interporto di Roma ad Icpl srl non sarebbe avvenuto tramite accordi sindacali.


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