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Tvn, Menditto replica a Mazzola

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CIVITAVECCHIA – “Il sindaco di Tarquinia Mazzola non perde occasione per attaccare il suo obiettivo preferito, cioè il sindaco di Civitavecchia e la sua maggioranza. Furbo, furbissimo e demagogo quando invita, anzi sfida, Cozzolino a chiudere la centrale a carbone. Infatti fa finta di non sapere che un sindaco può far valere i suoi poteri solo in ambiti ben individuati dalla normativa, come ad esempio la conferenza dei servizi per l’approvazione dell’AIA, ma purtroppo a quei tempi, nel 2013, c’era un altro sindaco a Civitavecchia e guarda caso era compagno di partito di Mazzola. In quella sede purtroppo tale signor sindaco non fece valere i propri poteri ed è anche grazie alla sua firma se adesso in quella centrale si può bruciare il 25 percento in più di carbone rispetto al progetto sottoposto a VIA nel 2003 ed è anche grazie alla firma dei rappresentanti del  Governo e della Regione, tutti rigorosamente del Partito democratico, il partito del carbone”. La replica al sindaco di Tarquinia arriva dal consigliere Cinque Stelle Dario Menditto. “Al di fuori del rilascio dell’AIA, in base al D.Lgs. 267/2000, il Sindaco può intervenire solo “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica”, quindi si tratta di un potere eccezionale – ha aggiunto – attuabile in situazioni contingenti di inaspettato pericolo per la popolazione. Detto questo, non si può nascondere che la pesantissima situazione sanitaria e ambientale locale è tutt’altro che imprevedibile, ma è invece istituzionalizzata e regolarizzata da anni ed anni di accordi, contropartite economiche e firme, proprio come quelle messe in calce all’ultima AIA. Non a caso noi del M5S non abbiamo inserito nel programma la chiusura della centrale, perché abbiamo promesso solo cose che pensiamo di poter realizzare, l’ipocrisia la lasciamo a politici ben più avvezzi. Quello che noi stiamo chiedendo è il riesame di quell’infausta AIA del 2013, come avevamo promesso. Ciò non toglie – ha aggiunto – che se ci dovessero essere nuovi sviluppi tali da consentire altre possibilità di manovra saremo ricettivi e pronti ad agire. La lotta all’inquinamento è una cosa seria, purtroppo è una guerra di trincea nella quale bisogna acquistare posizioni con fatica e giorno per giorno. Non si può andare alla carica perché si rischia lo sbaraglio. Il nemico è forte e purtroppo non è detto che sia un’industria o un colosso  energetico, si nasconde molto più spesso dietro un politico compiacente. Gli piacerebbe a Mazzola che Cozzolino emettesse senza i presupposti di legge un’ordinanza di chiusura della centrale, perché un simile passo falso provocherebbe la caduta della giunta e forse la vittoria di un nuovo sindaco, magari del Pd, che sia fiero di accettare il finanziamento della servitù energetica di Enel, proprio come Mazzola”.


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