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Comitas-Codacons: presentati i risultati di "Porto amico"

Comitas-Codacons: presentati i risultati di "Porto amico"

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CIVITAVECCHIA – Tante criticità ma anche la volontà di partire da quelle che sono le segnalazioni dell’utenza per rimodulare la propria attività e garantire servizi migliori e rispondenti alle esigenze. Questo è “Porto amico: Verifica dello stato dei fatti e dell’attività”, il monitoraggio condotto dal Codacons attraverso il centro studi Comitas e su spinta dell’Autorità portuale. Un’iniziativa “coraggiosa” l’ha definita il presidente nazionale del Codacons Carlo Rienzi riferendosi alla volontà dell’ente di controllare se stesso. “Non rientra nei nostri compiti istituzionali – ha spiegato il presidente Pasqualino Monti – ma non vogliamo fermarci a quelli, consapevoli del nostro ruolo e della nostra volontà di essere volano di economia. Ecco perché abbiamo richiesto questo importante feedback”. Il sostanza, come chiarito dal presidente di Comitas Francesco Tamburella, lo scorso anno sono state svolte 2500 interviste da parte di psicologi su crocieristi e passeggeri di linee di cabotaggio ed autostrade del mare, per fare il punto in modo particolare sull’accoglienza. “La cosa più grave che è stata riscontrata – ha spiegato – è la carenza di rapporto vero tra porto e città: è ancora lontana l’attrattività del territorio. Per non parlare poi di stazione e ferrovie da terzo mondo, di viabilità non adeguata, di carenza di servizi di accoglienza. Ci sono potenzialità inespresse e questa città spreca un’opportunità grande: non se lo può permettere”. Problemi riscontrati poi anche all’interno dello scalo, dall’assenza di banchine o aree coperte dove attendere le navi, di un deposito bagagli o di un punto di primo soccorso, alla segnaletica non precisa, fino ai lavori in corso che non hanno ben segnalato lo scopo. “La città si deve svegliare” ha aggiunto Tamburella, a cui ha fatto eco Rienzi. “Dove sono gli amministratori ed il cambiamento promesso – si è chiesto – dove l’accoglienza? Siamo pronti per il giubileo?”. In quest’ottica il Codacons ha deciso di istituire un ufficio distaccato dallo sportello del pellegrino di Roma, creando a Civitavecchia lo sportello del pellegrino crocerista. Ed anche l’Authority non rimane a guardare. I risultati sono stati consegnati lo scorso anno è già qualcosa si è mosso. “Le criticità forti ancora permangono – ha infatti spiegato monti – ma ad esempio abbiamo messo in piedi un servizio di deposito bagagli, realizzato un punto di primo soccorso al meeting area e stretto un accordo con l’Ares 118 per la sicurezza in tutte le banchine, oltre ad aver permesso a tutti gli operatori portuali di frequentare un corso di primo soccorso. E poi nona dimentichiamo la riqualificazione del porto storico, per convincere i crocieristi ed i passeggeri a fermarsi in città”. Non concorrenza, quindi, tra porto e città ma una sinergia che, secondo Codacons e Comitas, è oggi più che mai necessaria. “In questo senso – ha concluso Monti – abbiamo sottoscritto l’accordo con il Pincio che guarda ad una migliore accoglienza. Da qui bisogna partire. Come anche dal piano di port mobility approvato in comitato portuale per l’infomobilità. Un atto discusso, ma ricordiamo che stiamo parlando di una concessione trentennale sottoscritta nel 2005 dall’allora presidente Moscherini”.


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