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Colpo in gioielleria: indagini a 360 gradi

Colpo in gioielleria: indagini a 360 gradi

I carabinieri a lavoro per ricostruire quanto avvenuto ieri mattina e cercare di risalire agli autori del furto. Tracce di sangue ed impronte nel locale

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CIVITAVECCHIA – Sono indagini a tutto campo quelle che vedono impegnati già da ieri mattina i carabinieri di via Antonio da Sangallo.
Testimonianze da raccogliere, elementi da approfondire, eventuali registrazioni da acquisire, impronte da rilevare. Tutto questo per chiarire la dinamica e riuscire a dare un volto ed un nome ai componenti della banda che ieri mattina ha assaltato la gioielleria ‘‘Oro 23’’ di via Doria, angolo via Risorgimento. Un colpo da professionisti, in perfetto stile cinematografico, durato pochi minuti. I malviventi, almeno tre persone, hanno agito poco dopo le 5: prima, stando ad una iniziale sommaria ricostruzione, hanno tagliato la serranda con il frullino, poi hanno agganciato con delle funi la grata di ferro a protezione del locale e l’hanno staccata dal muro tirandola via con un’auto o con un furgone. Lo stesso a bordo del quale, una volta entrati, sfondato a colpi di mazze le vetrine e fatto razzia dei gioielli e preziosi contenuti all’interno e non riposti i n cassaforte, la banda si è dileguata facendo perdere le tracce.
Ingenti i danni per il proprietario Tiziano Biferali: si parla di alcune decine di migliaia di euro di bottino con i gioielli che, a quanto pare, non erano neanche assicurati. Davanti alla gioielleria sono stati rinvenuti due contenitori per la raccolta differenziata.
Scattato l’allarme i malviventi sono fuggiti; il proprietario della gioielleria ha allertato i carabinieri subito giunti sul posto. Ma della banda nessuna traccia. Da lì sono iniziati i primi rilievi, con le indagini che si sono allargate.
A quanto pare i militari dell’Arma stanno lavorando su diverse tracce rinvenute. Alcune addirittura di sangue, Forse i malviventi si sono feriti spaccando le vetrine. Le tracce sono al vaglio dei carabinieri del Ris per eventuale comparazione con profili genetici di pregiudicati.
E poi sono state isolate anche delle impronte digitali, forse lasciati dagli stessi autori del furto.  
Le modalità del colpo, che non è durato più di quattro o cinque minuti, sono sicuramente state studiate a lungo. La banda può aver contato anche sul fatto che i pochi abitanti dello stabile sono abituati, anche in ore notturne, ai rumori degli operatori del mercato o di quelli della nettezza urbana. Certo era domenica e di rumori non ne erano presenti a quell’ora. Ma nessuno, a quanto pare, si sarebbe accorto di nulla. Bisognerà capire anche se vi sia stato o meno un basista, se negliultimi giorni si siano verificati episodi particolari o comunque strani, con la presenza in zona di persone sospette.
Tutti elementi attorno ai quali ruotano le indagini dei carabinieri, con l’obiettivo di recuperare la refurtiva ed arrestare gli autori del colpo.

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