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Sanità, via a 34 assunzioni nelle Asl di Roma e Viterbo

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ROMA-La Regione Lazio autorizza le Asl di Roma e quella di Viterbo ad assumere a tempo indeterminato 34 unita’ di personale tra medici e infermieri. Con queste nuove deroghe, che si aggiungono a quelle concesse nei mesi scorsi, sale a 178 il numero di nuove assunzioni nel servizio sanitario regionale nei primi 7 mesi del 2015, contro le 92 dell’intero 2014. «Un esempio di come la sanita’ del Lazio sia definitivamente entrata in una nuova fase. Si tratta di assunzioni fondamentali per poter garantire la piena funzionalita’ delle strutture sanitarie e al tempo stesso diamo stabilita’ lavorativa a tanti giovani medici che per troppi anni hanno vissuto nella precarieta’ e nell’incertezza per il proprio futuro e per le loro famiglie», ha dichiarato il presidente Nicola Zingaretti. Le Azienda autorizzate sono la Roma B (Pertini ad area est di Roma) la Roma C (Eur) , Roma D (Ostia), Roma E (Aurelia) e il Policlinico Umberto I, oltre a quella della Tuscia. Nel dettaglio la Asl Roma B e’ autorizzata ad assumere complessivamente sette dipendenti: cinque medici e cioe’ un psichiatra, un medico dell’emergenza nelle discipline di rianimazione e anestesia, un dirigente della medicina generale, un neonatologo e un oncologo e ostetrica e un tecnico della prevenzione sui luoghi di lavoro. Altra inziativa interssante sul fronte sanità, quella di una Mozione per difendere e rilanciare il Forlanini è stata presentata ieri mattina dal gruppo di Sinistra Ecologia Libertà alla Regione Lazio. A darne notizia sono Marta Bonafoni e Gino De Paolis, Consigliera e Capogruppo Sel alla Pisana. “Abbiamo voluto presentare questo atto – spiegano- per dare ancora più forza al piano del Presidente Zingaretti volto alla pulizia della struttura, già partita dall’inizio di Luglio, alla programmazione di attività culturali, di servizi al cittadino, di sicurezza, e al “Bando delle idee” previsto per settembre 2015. «Con questo atto – proseguono – chiediamo l’impegno della Giunta e del Presidente ad istituire da subito un tavolo regionale con la presenza degli enti coinvolti e delle associazioni di quartiere più rappresentative affinché venga assicurato un futuro a quello che è un patrimonio architettonico, culturale, storico e sociale inimitabile. Intorno al Forlanini infatti vi è stata una vera e propria mobilitazione del territorio, fatta di petizioni, assemblee e tanta partecipazione volta a tenere alta l’attenzione su quello che rischiava di trasformarsi in una vera brutta pagina».


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