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Il centrosinistra dice no all’austerity

Il centrosinistra dice no all’austerity

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CIVITAVECCHIA – Serpeggia il dissenso nei confronti della giunta pentastellata, tra le maggiori forze politiche del centro sinistra. Dure le reazioni di Pd, Sel e Federconsumatori Cgil, dopo l’approvazione delle nove delibere nella maratona consiliare di mercoledì. Il piano triennale delle opere pubbliche, la valorizzazione degli immobili, e poi l’aumento delle tasse, votate soltanto dalla maggioranza. Dal partito democratico, si alza lo slogan: «Al governo abbiamo il movimento 5Tasse».  In una conferenza stampa tra lo sconcerto e la preoccupazione, il segretario Enrico Leopardo e i consiglieri Rita Stella e Marco Piendibene, lanciano la proposta: «Dopo la festa dell’Unità che ci sarà al Parco dell’Uliveto dal 27 agosto al 6 settembre,  immediato  un tavolo tecnico permanente, rivolto a tutte le categorie della città». «Quanto accaduto mercoledì in consiglio è un vero e proprio blitz, si prevedono anni duri per una città, che vive nell’ emergenza su più fronti». Un Pd disorientato soprattutto dalle modalità di una giunta, che appare sprovveduta ma non troppo, ermetica nei momenti cruciali e decisamente poca avvezza al meglio del fare politica, ovvero alla dialettica e al confronto. «Non siamo riusciti a far approvare nessuna proposta,-insiste la Stella- e ci preme sottolineare come la città ha bisogno di reagire, vogliamo pertanto lanciare un messaggio chiaro, è ora di una presa di coscienza, la nostra non vuole essere una battaglia demagogica». «La delibera sulla valorizzazione dei beni,- aggiunge la consigliera- sembra il libro dei sogni, senz’anima, tutti gli spazi potenzialmente aggregativi, che diventeranno alberghi, una delibera fatta solo per far quadrare i conti». Sel va dritta al punto. «Un bilancio indegno nel merito e vergognosamente carente anche nel metodo». Questo il primo commento alla manovra. Il circolo locale osserva poi, come la massima assise cittadina sia diventata un luogo irrispettoso delle istituzioni, priva della tanto rivendicata democrazia dal basso: «un quadro desolante, nel quale si riescono a vedere solo le tasse ai cittadini sempre più impoveriti e le plusvalenze agli investitori privati, oltre al già noto incremento al massimo di tutte le tasse possibili – incalza Sel – abbiamo appreso che sarà messa in atto una importante operazione di valorizzazione del patrimonio immobiliare». Tirata d’orecchie su alberghi e strutture ricettive al posto dei centri sociali, degli spazi aggregativi e degli impianti sportivi, nessun investimento per opere strutturali a partire dalla rete idrica e poi la ‘‘chicca’’ dell’housing sociale al posto delle casette di legno.
«Al di là dei tecnicismi, – sintetizza il circolo locale- si tratta di vendita di beni immobili per fare cassa, esempio la cessione delle quote Italcementi al colosso del cemento Heidelberg». Si unisce al coro dei dissidenti. la Cgil Federconsumatori: «Come Organizzazione Sindacale – spiegano-  avremmo preferito un confronto serio per evitare che il peso di questa manovra, ricadesse come al solito sulle fasce più deboli. L’assenza  di questo ha portato, a percorrere quella politica di austerità, auspichiamo quindi che le Istituzioni tutte facciano sistema nell’ottica unica del benessere diffuso».


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