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Presidio sanitario in porto: 105 interventi in un mese

Presidio sanitario in porto: 105 interventi in un mese

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CIVITAVECCHIA – È attivo dal 15 giugno e lo sarà fino al 15 settembre il punto di primo soccorso all’interno del porto, ospitato alla radice della banchina 16/18, alle spalle della sede dell’Autorità Portuale. Sul posto un’ambulanza del circuito regionale Ares 118, con un infermiere professionale e due assistenti, pronti a fornire la prima assistenza. Ma questo non solo all’interno dello scalo. In questo mese, infatti, l’ambulanza si è rivelata fondamentale anche e soprattutto in ambito territoriale. Nel primo mese di attività, infatti, si sono registrati 105 soccorsi in totale; di questi oltre l’80% è stato effettuato sul territorio comunale, e in alcuni casi anche extracomunale. Il restante 15% circa, invece, ha riguardato interventi specifici all’interno dello scalo. E dei 105 interventi, per fortuna soltanto uno era un codice rosso. L’ultimo episodio risale a venerdì mattina quando l’ambulanza è dovuta intervenire per prestare socorso ad un infartuato a bordo di una nave, subito trasferito in ospedale e poi in elisoccorso in un nosocomio romano. In realtà, in quest’occasione l’ambulanza presente al porto era già impegnata per un altro intervento, ma si è attivata una rete di pronta emergenza che ha consentito l’invio immediato sul posto di un altro messo dell’Ares. Questo a significare l’importanza della presenza dell’ambulanza non solo proprio per interventi concreti ed immediati nello scalo, ma anche e soprattutto per l’attivazione di una rete virtuosa di prima emergenza su tutto il territorio. Non un presidio fine e se stesso, dunque, ma un punto di riferimento sanitario che di fatto rafforza l’idea di primo intervento ed una rete di soccorso anche per eventuali codici rossi. E questo per la sensibilità dimostrata da un lato dall’Ares stessa, e dall’altro dall’Autorità Portuale che ha puntato molto sull’aspetto della sicurezza e del primo soccorso, tanto da aver siglato proprio con l’Ares anche un protocollo di intesa per dotare i tre porti di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) in comodato d’uso. Oggi un porto presidiato è sinonimo di sicurezza. Certo, viene da chiedersi cosa accadrà dopo il 15 settembre e se non sia il caso di strutturare il presidio sanitario, in un sito industriale come il porto di Civitavecchia che ha al suo interno molteplici attività economiche e occupazionali diverse, ma anche in considerazione del giubileo straordinario e del maggiore afflusso turistico nello scalo.


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