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Piazza Grande: i numeri non coincidono

Piazza Grande: i numeri non coincidono

L’amministratrice dichiara dati diversi da quelli del Comune. Minori metrature e meno posti auto di quelli emersi in consiglio

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LADISPOLI – Qualcosa non torna nel programma integrato d’intervento presentato dalla Piazza Grande srl per la trasformazione del campo sportivo del Cerreto. Fino ad oggi, stando sia alle dichiarazioni rilasciate alla stampa e durante il consiglio comunale, il sindaco aveva reso noto che: «Il progetto presentato al Comune prevede che il proprietario dell’attuale campo di calcio realizzi un secondo campo di calcio vicino a quello in costruzione , attrezzi nell’area vicina alla stazione una piazza con giardini di 4mila metri quadrati (più grande di piazza Rossellini), un parcheggio ad uso pubblico per 250 auto». A smentire questi dati è stata l’amministratrice della società Luigina Ruscito, che in un’intervista ha parlato di numeri del tutto diversi: «Il progetto prevede la sistemazione di tutta l’area con: una piazza davanti all’attuale Chiesa del Sacro Cuore, di 3.000 mq circa (di grandezza superiore a Piazza Rossellini) fregiata da una fontana, con alberi, giardini, panchine, illuminazione, rete idrica e 190 parcheggi ad uso pubblico». Una discrepanza non da poco considerando che tra i 4.000 e i 3.000 mq ed i 250 ed i 190 posti auto la differenza è di circa un 25%. Viene da chiedersi a questo punto se si sta parlando di due versioni dello stesso progetto o se una delle due parti nel dare i numeri ha commesso un errore tutt’altro che trascurabile. Sempre nell’intervista compare un nuovo elemento che lega indissolubilmente le scelte dell’amministrazione all’uso del terreno in questione. Secondo quanto dichiarato dall’amministratrice di Piazza Grande Srl l’accordo «prevedeva la prosecuzione dell’utilizzazione del campo da parte della US Ladispoli sino al momento in cui la stessa non avrebbe avuto una disponibilità alternativa».Stando a questa dichiarazione è singolare che l’amministrazione comunale possa autorizzare un piano di intervento che richiede una variante di destinazione urbanistica per un terreno del quale l’US Ladispoli potrebbe vantare il diritto di utilizzo alla luce dell’accordo mensionato.Stando così le cose, se la US Ladispoli non vincesse il bando per la gestione del nuovo stadio in corso potrebbe continuare a giocare nel campo del Cerreto e cosa ne sarebbe per piano integrato? Si paventa quindi un’unica possibilità: che questa vinca il bando per andare ad avere a disposizione il nuovo stadio. Si dà inoltre per scontato che il nuovo stadio verrà realizzato entro l’approvazione del piano integrato, ma a giudicare dalla lunga storia che riguarda questa opera il rischio di intoppi è reale. Dopo l’annullamento della prima gara oggi si sta realizzando il nuovo stadio alla luce di una nuova gara d’appalto. Nel 2014 inoltre la costruzione dell’eliporto presso il Pit aveva interferito con la costruzione delle tribune in quanto queste si sarebbero trovate nel cono d’ombra d’atterriaggio dei velivoli. All’epoca ci volle poco affinché la Regione realizzasse un nuovo eliporto poco vicino, trasformando il vecchio in parcheggio. Un’opera pubblica di fatto pagata due volte. Pochi mesi fa invece l’intralcio fu rappresentato dal vincolo fluviale del fosso Vaccina. L’amministrazione chiese ed ottenne dalla regione la rivisitazione del vincolo cosa che però comportò una sua estensione nei terreni della zona artigianale trasformandoli da zone destinate a capannoni a terreni inutilizzabili. Se un altro stop ai lavori del campo non consentirà alla US Ladispoli di spostarsi o se un’altra società vincerà il bando del Comune cosa sarà del piano integrato?


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