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«Su Ostilia con le nuove linee guida qualcosa potrebbe cambiare»

CERVETERI. Il sindaco Alessio Pascucci parla dei temi caldi della città. Il primo cittadino: «Certi punti vanno rivisti ma da lì bisogna ripartire»

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di DANILA TOZZI

CERVETERI – Camicia bianca, pantaloni sportivi, disponibile, nel suo studio di piazza Risorgimento (con aria condizionata discreta), il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, saluta, si siede, prende un foglio e scrive a grandi lettere cosa si prepara ad affrontare subito dopo la pausa estiva: la questione Campo di Mare. 
Studiata da un’altra angolazione fin qui trattata; meglio tre le direttrici che vuole perseguire e su cui lavorerà nei prossimi mesi. 
La vicenda Campo di Mare è rimasta ferma dall’ultima volta che ha parlato in pubblico o ci sono stati significativi passi avanti?
«In sostanza la situazione è ancora quella del dialogo e della discussione tra le parti (Comune e Ostilia). Certo alla luce delle nuove linee guida appena approvate in consiglio comunale qualcosa forse potrebbe cambiare ma la sostanza rimane ed è una vicenda su cui lavoreremo alacremente».
D’altra parte il nuovo Prg (Piano Regolatore Generale) comprende anche la fascia a mare: in che modo cambierà il volto di Campo di Mare ?
«Intanto ci siamo proposti di approfondire per bene l’intera storia della società, proprietaria del comprensorio, lunga e complessa ma la priorità, lo dico sinceramente, prima di risolvere il problema delle buche, della luce, dell’acqua sarà quella di far dormire sonni tranquilli a chi all’epoca ha acquistato lì la casa e non sa come andrà a finire. Tante persone ancora ci chiedono una soluzione definitiva e a quella miriamo: applicare quegli standard abitativi che il Comune non è riuscito ad effettuare. 
Quindi esaurita questa prima fase di ridefinizione di certe situazioni passeremo alla fase due».
Che sarebbe? 
«C’è una Convenzione stipulata nel lontano 1991 con l’Ostilia, appunto, ancora valida sul piano giuridico ma sicuramente obsoleta rispetto alle attuali esigenze. Per esempio se in questo atto era prevista la costruzione di una scuola che ora alla luce dei bisogni sopravvenuti non c’interessa più, chiederemo altri tipi d’intervento. Certi punti vanno rivisti inevitabilmente ma da lì, secondo me, bisogna ripartire».
In aula consiliare, Sindaco, ha deciso che verrà trattato anche un altro elemento, secondo la tecnica dello step by step, ma ci sarà la discussione del nodo dolente cioè case in cambio di servizi? 
«Che detto così può suonare foriero di sventure e edilizia selvaggia. Ma lungi da noi accettare simili proposte tout court. Andranno riviste e riformati certi disegni su cui staremo molto attenti perché alla cubatura richiesta, che pur bisognerà assegnare ma che sia equa, eco sostenibile e adeguata all’ambiente, avremo in cambio servizi, strade sistemate, magari una pista ciclabile che costeggi il mare e illuminazione dappertutto. Penso che sarebbe il sogno di tutti passeggiare su un lungomare attrezzato e ben messo, degno di questo nome».
Cambiamo argomento. Parlando di un fatto di cronaca recentissimo, ha affermato che non c’è stato nessun blitz ma una semplice acquisizione di ‘‘atti in copia’’ per una nomina fatta a Nunzi che però non la preoccupa. Come mai?
«Infatti Nunzi era consigliere comunale a Civitavecchia quando io gli chiesi di venire a ricoprire quest’incarico di assessore all’urbanistica ma per 23 giorni non era decaduto dalla sua nomina. Un possibile conflitto d’interessi sarà facilmente risolvibile perché ho richiesto il suo nuovo impegno per altri due anni, questa volta in tempo utile. Tutto si aggiusterà».
Un’altra spina nel fianco dell’amministrazione potrebbe essere Passo di Palo: i due fratelli Tidu hanno vinto il ricorso al Tar ed erano autorizzati a costruire lì dove ora sorgono villette a schiera, davanti al campo sportivo. Per voi si aprono nuovi problemi?
«Mi dispiace. Non ho ancora studiato le carte quindi non posso rispondere. L’incontro è concluso anche perché nel frattempo fuori la porta si è formata una fila di postulanti: Ferragosto, per alcuni, è un giorno come un altro».


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