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Nuova intrusione alla casa famiglia

Nuova intrusione alla casa famiglia

Violati i sigilli di Monello mare. Indagano i carabinieri

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di GIAMPIERO BALDI

S. MARINELLA – Quattro mesi dopo la denuncia presentata dall’avvocato del dottor Fabio Tofi, il titolare della casa famiglia Monello Mare posto agli arresti domiciliari per le accuse mosse nei suoi confronti da due ragazze ospiti della struttura, in cui portava all’attenzione dei Carabinieri che era stata forzata la porta della casa famiglia, ieri il legale si è di nuovo recato nella caserma della città per denunciare una seconda intrusione fatta da ignoti che, dopo aver forzato i sigilli, sono di nuovo entrati nella villetta di via Raffaello. Nel maggio scorso, si era verificato un fatto simile, ed in quella occasione era intervenuta la Squadra Mobile di Roma che aveva indagato sul misterioso fatto. Ad accorgersi dell’intrusione, anche questa volta, sono stati alcuni residenti che abitano al confine con la villetta di via Raffaello che ieri mattina, vedendo la porta aperta, hanno avvertito i gestori della casa famiglia. Ovviamente, quest’ultimi, hanno denunciato il fatto ai Carabinieri di Santa Marinella. Difficile sapere se anche in questo caso sia stato asportato qualcosa dalla casa, ma sicuramente la vicenda ha del misterioso e forse coinvolge alcune persone chiamate in causa in questa vicenda. Ad intervenire sull’inquietante episodio è l’avvocato del dottor Fabio Tofi. «Non è dato sapere nemmeno questa volta chi possa aver rimosso i sigilli ed entrato nella villetta – spiega l’avvocato Dionisi legale del dottor Tofi – e neppure cosa abbiamo portato via. Una cosa però voglio dirla: perché è accaduta una cosa simile proprio il giorno successivo in cui abbiamo trovato nel profilo facebook delle due ragazze che hanno denunciato il mio cliente frasi minacciose e ingiurie di ogni tipo nei suoi confronti? Ha qualche correlazione con quanto accaduto ieri? Noi comunque abbiamo fatto una formale denuncia ai Carabinieri e raccontato come abbiamo trovato la porta. La situazione del mio assistito è ferma al luglio scorso quando è stato ascoltato dal procuratore a cui ha risposto con dovizia di particolari alle contestazioni che gli erano state mosse. Ci hanno fatto piacere comunque, alcune interviste che sono state fatte ad alcuni ragazzi che erano presenti nella casa famiglia e a diversi giovani che erano stati ospiti della struttura, che hanno raccontato cose completamente diverse da quelle dette dalle due ragazzine che hanno denunciato il dottor Tofi. Tutti hanno avanzato la richiesta di poter riaprire la casa famiglia. Se ciò dovesse accadere il mio assistito chiederà maggiori tutele affinchè non si verifichino più fatti del genere».


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