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Omicidio Vannini: fari puntati sull’autopsia

Omicidio Vannini: fari puntati sull’autopsia

Ancora un «tassello» mancante per ricostruire quella tragica notte. Polvere da sparo in quantità maggiore addosso a Ciontoli e al figlio. Giallo sul racconto del sottufficiale in merito al marsupio con le pistole dimenticato in bagno

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LADISPOLI – Aumenta l’attenzione mediatica sulla morte di Marco Vannini, il 20enne di Cerveteri raggiunto da un colpo di pistola calibro nove la sera del 17 maggio scorso mentre si trovava a casa della fidanzata, nella villetta di Ladispoli di proprietà del sottufficiale Antonio Ciontoli. Le indagini, coordinate dal pm Alessandra D’Amore, si avviano verso la conclusione. Anche se, a quattro mesi da quella terribile notte, sono ancora tanti gli elementi discordanti che dovrebbero ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto a via De Gasperi. Un ragazzo è morto in circostanze ancora poco chiare che rischiano di delineare un caso di omicidio unico nel suo genere. I genitori di Marco chiedono, a gran voce, giustizia e verità. Emergono ogni giorno nuovi elementi a ricomporre il complicato puzzle delle presunte verità circa che cosa quella domenica effettivamente successe quando dalla pistola del capofamiglia Ciontoli, papà della fidanzata Martina, partì un colpo poi risultato fatale per il giovane. Un fatto accidentale, ha dichiarato Antonio Ciontoli, che nell’interrogatorio ha ricostruito una dinamica che prefigura la stanza da bagno, forse nella vasca, il luogo dove si è consumato il delitto. Un marsupio lasciato inavvertitamente in bagno, con due pistole, che dovevano essere pulite, avrebbe detto Ciontoli; e il tragico colpo, partito da una di esse, quando il sottufficiale, ricordandosi della dimenticanza, è tornato a prenderle mentre Marco si stava lavando. Dal momento del ferimento, Marco è stato trasportato in camera da letto, quindi al piano di sotto. È giallo sugli indumenti: la maglietta indossata potrebbe essere ancora in quella villetta. Ma è giallo soprattutto sui soccorsi chiamati in ritardo. Ci sarebbe un tassello mancante, così almeno ha dichiarato l’avvocato Andrea Miroli, che potrebbe spiegare la dinamica. Ma soprattuto si attendono le risposte ufficiali dell’autopsia e dello stub: polvere da sparo sarebbe stata ritrovata in quantità maggiore addosso a Ciontoli e al figlio Federico.  Tra le tante domande alle quali dare una risposta ci sarebbe anche quella se esiste un nesso tra il trasferimento del maresciallo dei carabinieri di Ladispoli e il fatto che Antonio Ciontoli lo abbia contattato per due volte quella sera. Il mistero della morte di Marco Vannini sarà affrontato oggi alla 16 su Provincia Tv Mecenate, canale 667 del digitale terrestre, nel programma di Stefano Pettinari, “Dentro la notizia”.


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