"Un passaggio di metropolitana"
CIVITAVECCHIA – Un passaggio di metropolitana. Così il coordinatore dell’Unità di Crisi e del centro operativo della Protezione Civile Valentino Arillo ha definito la scossa di terremoto che ieri sera ha tenuto sveglio il litorale. Alle 20.46 c’è chi ha sentito un boato e poi la terra tremare: una scossa di magnitudo 1.9 ad una profondità di 10 km, con epicentro a largo di Santa Marinella. Nonostante la lieve intensità (l’allerta minima per l’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia scatta sopra la magnitudo 2) è stato avvertito distintamente nel raggio dei 5-10 km dall’epicentro, quindi anche a Civitavecchia. Soprattutto gli abitanti dei piani alti dei palazzi hanno avvertito la scossa distintamente. In particolare nei quartieri di Boccelle e San Gordiano, ma anche San Liborio. Qualcuno è sceso in strada, con i social network che sono stati presi d’assalto. “Non siamo abituati, questo è vero – ha spiegato l’emergency manager Arillo – si è trattato di una scossa lieve e di un episodio isolato. Questa non è una zona sismica, ma non dimentichiamo che ci troviamo in un bacino vulcanico, da Bracciano a Tuscania. Ma certo non c’è da preoccuparsi. L’allerta scatterebbe qualora vi fosse uno sciame sismico ripetuto nel tempo e con magnitudo superiore”.
Ma la scossa di terremoto pone comunque l’attenzione sul ruolo della protezione civile e sulla necessità di avere una struttura permanente a livello comunale. “È ancora in piedi il discorso dei piani di protezione civile – ha ricordato Arillo – sul quale stiamo lavorando da anni. In realtà il piano è pronto, ma il suo iter non è arrivato mai a conclusione a causa del susseguirsi delle diverse amministrazioni comunali. Speriamo questa possa essere la volta buona”.
Importante è anche l’individuazione, peraltro già a buon punto, di dipendenti comunali impegnati proprio in questo settore, per una struttura che sia permanente e che si possa integrare con il lavoro già portato avanti dai volontari della protezione civile.