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Il giudice: «Fidanzato possessivo e geloso»

Il giudice: «Fidanzato possessivo e geloso»

Nuovi dettagli sulla morte di Federica Mangiapelo, la ragazza morta sul lago di Bracciano tre anni fa. La 16enne chiusa più volte in macchina e in casa della madre

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BRACCIANO – Dopo la condanna a 18 anni di reclusione per Marco Di Muro per la morte della ragazza di Bracciano Federica Mangiapelo, il magistrato rinviene nella relazione tra i ragazzi gli indizi della colpevolezza del 25enne barista di Formello.
Marco – premette il gup – è un fidanzato «possessivo e geloso» che è arrivato al punto di invitare la fidanzata a suicidarsi con lui. Mentre Federica, 16 anni, è un’adolescente problematica, si sente «la pecora nera della famiglia perché non ha terminato gli studi, vuole l’indipendenza economica per vivere con il fidanzato». Ed è questa richiesta che impone l’intervento del tribunale per i minorenni, con l’assegnazione di un’assistente sociale cui la sedicenne rivela che «Di Muro mi tratta come una cosa sua».
«Marco – scrive il giudice – controlla in modo ossessivo le attività della ragazza, non vuole che Federica si «inserisca nella cooperativa dove lavora la madre o nella scuola per parrucchieri».
La coppia litiga spesso e Di Muro si dimostra particolarmente violento.
Come si apprende dalle parole dei giudici, una volta Marco «chiude la fidanzata nell’auto» mentre per due volte la chiude nella casa della madre gettando le chiavi in aperta campagna per evitare che queste vengano ritrovate.
Queste le premesse sottolineate prima della sentenza di condanna per la morte di Federica avvenuta esattamente 3 anni fa.
Una lite per un bacio non ricambiato, alla base di quello che è accaduto quella fatidica sera.
Secondo gli investigatori, i ragazzi si separano per poi rincontrarsi a Vigna di Valle per stare un po’ in intimità. 
Marco Di Muro prova a spogliarla, lei reagisce male, lui perde la testa e la uccide affogandola nel lago di Bracciano.


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