Pubblicato il

Enel: "Accordo valido solo con il voto del Consiglio Comunale"

Enel: "Accordo valido solo con il voto del Consiglio Comunale"

L’azienda elettrica ha scritto al Sindaco: senza il passaggio all’aula Pucci dovrà restituire i 7 milioni incassati a dicembre e che al momento non può inserire in bilancio. Accertato invece il contributo non versato dall’Authority per l’esposto al MIT

Condividi

CIVITAVECCHIA – La validità e l’efficacia di quello che anche Enel definisce nuovo ‘‘schema di accordo’’ è subordinata al voto favorevole del Consiglio Comunale.
E’ quanto l’amministratore delegato di Enel Produzione Giuseppe Molina ha scritto al Sindaco Cozzolino nei giorni scorsi, ponendo fine, di fatto, ad ogni ‘‘interpretazione’’ da parte dell’amministrazione grillina, che aveva fatto di tutto per non portare in Consiglio quello che a tutti gli effetti è un nuovo accordo, limitandosi ad una delibera di Giunta dalla validità assai dubbia, essendo la competenza sugli accordi pluriennali e soprattutto sul riconoscimento dei debiti (ciò che Cozzolino ha fatto relativamente ai 17 milioni versati dall’Enel alla giunta Tidei) demandata dalla legge esclusivamente al Consiglio Comunale.
Ora, la comunicazione di Enel taglia la testa al toro: Cozzolino dovrà portare lo schema del nuovo accordo (cade quindi anche la ‘‘favoletta’’ che si tratti di una imposta dovuta e quindi da inserire tra le entrate tributarie) in aula Pucci, per poter accertare l’entrata e inserirla in bilancio. Il paradosso è infatti che il Comune abbia in cassa 7 milioni senza poterli inserire nel bilancio, perché ad oggi non esiste un titolo valido per aver ricevuto quei soldi (proprio quello che la Corte dei Conti aveva rilevato per l’amministrazione Tidei, che aveva ricevuto i soldi in conto di una nuova convenzione, che poi non riuscì a sottoscrivere a causa della caduta della Giunta). 
Quindi da un lato ci sono soldi versati nelle casse comunali e non ancora accertati, e dall’altro invece figurano finanziamenti non arrivati ma già accertati. 
Una situazione contabile piuttosto ambigua, creatasi lo scorso  29 dicembre, quando il  dirigente dei Servizi Finanziari Riccardo Rapalli ha accertato i due milioni di euro quale contributo derivante dall’accordo tra amministrazione comunale ed Autorità Portuale. 
Molo Vespucci si impegnava ad erogare entro il 30 novembre 2015 e per dieci anni consecutivi i due milioni – 1,5 milioni di euro per consentire al Pincio di rafforzare, sviluppare e migliorare sinergicamente la gestione dei servizi in rapporto al rilevante impatto dei flussi turistici derivanti dalle attività crocieristiche ed i restanti 500 mila euro da destinare ad interventi di miglioramento del decoro urbano ed infrastrutturale – ma finora non è arrivato nulla nelle casse del Comune.
Pur rimanendo convinto della validità e della correttezza dell’accordo, nelle scorse settimane il commissario straordinario dell’Authority Pasqualino Monti aveva spiegato che sull’accordo è stato depositato un esposto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il quale ha chiesto delucidazioni in merito all’Autorità Portuale, che di conseguenza, in autotutela, ha sospeso l’erogazione della prima annualità, prevista proprio entro il 30 novembre scorso. E questo almeno finché il ministero vigilante non avrà confermato la piena correttezza dell’atto. 
Tanto che lo stesso comitato portuale, nella sua ultima seduta di dicembre, non ha inserito il contributo neanche nel bilancio di previsione 2016, con il sindaco Cozzolino che si è astenuto dal voto. 
Nonostante questo, comunque, il Pincio ha ritenuto di accertare l’entrata, «perchè – come ha chiarito l’assessore Florinda Tuoro – il titolo giuridico c’è, e quindi non potevamo non mettere l’entrata in bilancio. Poi vedremo come riscuotere il finanziamento, se l’Authority sarà inadempiente». Di fatto, il Comune si prepara comunque la strada per eventuali successive azioni esecutive: qualora l’Authority non pagasse, infatti, il Pincio potrebbe mettere in mora l’ente e magari procedere con un decreto ingiuntivo. 
E per l’Enel, invece, con i 7 milioni già versati nella casse del Pincio, senza passare per il Consiglio e tra le critiche dell’opposizione? «Anche per questi – ha chiarito l’assessore – verrà fatto l’accertamento per il 2015». Probabilmente prima l’amministrazione pensava a farlo direttamente in sede di approvazione del bilancio consuntivo. Un’idea vanificata dalla condizione imposta da Enel, che ora obbliga Cozzolino e la sua maggioranza a votare il nuovo accordo in Consiglio.


Condividi

ULTIME NEWS