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Governo: stretta sulle partecipate

Governo: stretta sulle partecipate

Via libera del Cdm ai primi undici decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione: Primo passo anche per la riforma dei porti e della logistica. Soddisfatto il presidente di Assoporti Pasqualino Monti

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ROMA – Via libera del Cdm , nella notte, ai primi undici decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione. Si tratta del pacchetto più corposo di norme approvato nelle oltre due ore di riunione del Consiglio dei ministri, che passeranno ora al vaglio del Parlamento. Si va dal taglio delle partecipate, alla stretta sui licenziamenti dei “furbetti” della Pa, dalla riforma dei porti all’accorpamento del corpo forestale all’arma dei carabinieri.

Il premier Renzi ha commentato: “Sulle partecipate il numero sarà ridotto da 8 mila a 1.000. Il taglio immediato delle partecipate è certo. Regole certe per impedire la formazione di nuove aziende e riduzione dello stipendio per amministratori che non producono utili”, ha chiarito il presidente del Consiglio. E tra dodici mesi la verifica: “Saremo in condizione di verificare se l’obiettivo sarà raggiunto da qui a un anno. Il taglio, cioè, è reso cogente e stringente” a differenza “delle regole fatte dai governi precedenti”. Dal taglio sono escluse, ha precisato la ministra Madia, “le società quotate, tutte. Le società che hanno emesso bond alla fine del 2015 e abbiamo lasciato la possibilità di escludere altre società con un dpcm. Possono essere escluse anche le società che risultano anche in una fase avanzata nel processo di quotazione”.

Anche le autorità portuali vengono ridotte:  “Esistono 24 Autorità e soprattutto molte procedure. La semplificazione riduce a 15 le Autorità portuali, con una sana e seria politica di coordinamento”. Assoporti non può che salutare con soddisfazione il primo atto sulla strada di una riforma portuale essenziale per il rilancio del sistema nazionale dei porti e della logistica. Una riforma – sottolinea Pasqualino Monti, presidente di Assoporti – che l’Associazione spera possa consentire al sistema paese di sfruttare sino in fondo le potenzialità e la strategicità di questo comparto. Nell’auspicio che siano definiti in tempi rapidi i provvedimenti attuativi – prosegue Monti – tutti i decreti e gli atti che rendano esecutive le scelte del ministro dei trasporti, Graziano Delrio, e del governo tutto in materia portuale, l’Associazione dei porti italiani, sottolinea una volta di più l’importanza del lavoro svolto e mirato essenzialmente a recuperare posizioni sulla strada dell’efficienza e della competitività internazionale. In un paese che è la settima potenza industriale mondiale, ma che deve questo ruolo essenzialmente ad un’industria di trasformazione – ribadisce Monti – i porti e la logistica rappresentano la chiave di volta per il successo dell’Italia, della sua struttura economica e occupazionale, e dunque del suo futuro sviluppo. Uno speciale apprezzamento va al ministro Delrio e a tutto il suo staff per essere riusciti a condurre “in porto” la prima fase di una riforma tanto attesa”.

La scadenza per l’entrata in vigore dei decreti è vicina: “Questi decreti entrano in vigore, ragionevolmente in 2-3 mesi, diciamo a Pasqua. Entro aprile vediamo di chiudere questo pacchetto”.


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