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Falcioni chiamò i vicini per allertare i soccorsi

Falcioni chiamò i vicini per allertare i soccorsi

CHIARA INSIDIOSO. Le motivazioni sulla riduzione della pena

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LADISPOLI – Sono state rese note le motivazioni della sentenza della 1^ sezione penale della Corte di Appello di Roma che ha ridotto la pena al Maurizio Falcioni da 20 a 16 anni di carcere, reo di aver ridotto in fin di vita Chiara Insidioso. La Corte di Appello, seppur ritenendo provati oltre ogni ragionevole dubbio i reati contestati Falcioni, quindi anche la piena sua capacità di intendere e volere al momento del fatto e la sua ‘‘chiara e indiscutibile’’ volontà omicidiaria, tuttavia ha ritenuto di dover intervenire sulla quantificazione della pena. In poche parole, secondo la Corte, il giudice di primo grado non avrebbe valutato adeguatamente ‘‘la condotta susseguente al reato’’ da parte di Falcioni, il quale, dopo aver realizzato la gravità delle condizioni di salute in cui versava Chiara a causa dell’aggressione da lui perpetrata «chiamò i vicini di casa affinchè a loro volta allertassero il 118 per fornire i primi soccorsi a Chiara». Questo fatto ha portato ad una rimodulazione della pena, da 20 a 16 anni di carcere per il Falcioni. Ebbene, tale motivazione è inaccettabile dal momento che è stato accertato che Falcioni dopo aver massacrato Chiara, averle fracassato la testa a calci con le scarpe da carpentiere, si trovava in terra immobile, con gli occhi sbarrati, riversa in una pozza di sangue rantolante (il classico rantolo di chi sta per esalare l’ultimo respiro), ha chiamato i vicini di casa per inscenare un incidente domestico, una caduta accidentale di Chiara, tant’è che quando ha scoperto che avevano chiamato a sua insaputa il 118 (che stava per arrivare) li ha minacciati per indurli a sostenere la versione della caduta accidentale di Chiara, non senza prima dirgli ‘‘aho, avete capito che ora che avete chiamato l’ambulanza a me m’arestano?’’.


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