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«Sulla proroga una giustificazione che non sta in piedi»

«Sulla proroga una giustificazione che non sta in piedi»

I rappresentanti della lista ‘civica ‘Un’Altra città è possibile’’ accusano l’amministrazione di aver perso troppo tempo

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SANTA MARINELLA – «Per giustificare una proroga che non ha nessuna giustificazione, il sindaco ha dichiarato che preferisce prendersi del tempo perché le pratiche vanno analizzate a fondo». A parlare sono i rappresentanti della lista civica ‘‘Un’Atra Città è Possibile’’, che contestano la scelta dell’amministrazione di allungare l’appalto alla Gesam che cura la raccolta differenziata. «Non potendo stavolta incolpare il governo – continua la nota di Acp – la Regione o la cattiva sorte, il sindaco dovrebbe spiegarci cosa ha impedito all’ufficio competente di prendere il tempo necessario a verificare i dettagli. Questa mancanza di tempo è davvero strana, se si considerano almeno tre cose. Intanto che nell’ottobre del 2014 la giunta ha assunto un professionista come responsabile di grandi opere e ambiente. Il nuovo appalto dei rifiuti era fra i suoi compiti, e non ci possono raccontare che dopo 14 mesi ancora non sono stati controllati tutti i dettagli. Questo è tanto più vero perché quando quasi un anno fa l’opposizione ha cominciato a porre il problema in consiglio comunale, ad una precisa domanda, è stato lo stesso segretario generale ad affermare che c’erano allora tutti i tempi tecnici per scrivere il bando, espletarlo, chiudere la gara ed evitare proroghe. Gli atti amministrativi successivi lo hanno poi confermato, il 9 novembre il bando scritto da una società esterna appositamente incaricata, è stato ufficialmente presentato ai consiglieri di opposizione. Alla richiesta di poter presentare delle modifiche, ci è stato chiesto di farlo in fretta. Noi lo abbiamo fatto, ma poi non abbiamo saputo più nulla, se non leggere un comunicato del delegato Maggi, secondo cui un appalto di ben sette anni favorirebbe la partecipazione delle ditte più grandi e meglio organizzate». «Peccato – concludono i dirigenti di Acp – che è esattamente il contrario, perché le ditte più grandi anche in un quinquennio sono in grado di ammortizzare gli investimenti, rispetto a quelle di minori dimensioni. Ma forse questo è uno dei dettagli che in due anni e mezzo l’amministrazione non ha ancora controllato». Gi.Ba.


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