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S. Marinella primo Comune del Lazio ad aver adottato un piano anticorruzione

S. Marinella primo Comune del Lazio ad aver adottato un piano anticorruzione

Uffici e dirigenti sotto il controllo dell’autorità

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di GIAMPIERO BALDI

SANTA MARINELLA – Nel consiglio comunale che si è tenuto ieri nella sala Flaminia Odescalchi sono stati posti all’attenzione dei consiglieri alcuni importanti punti all’ordine del giorno, giudicati di vitale importanza per la cittadina. La prima tematica che è stata interessata dal dibattito, riguardava il piano anticorruzione 2016-2018 che ogni amministrazione comunale deve avere, ed infatti, al termine della discussione e subito dopo l’approvazione, il presidente del consiglio comunale Marco Degli Esposti si è detto orgoglioso che Santa Marinella sia il primo Comune del Lazio ad aver adottato questo piano che pone la macchina comunale e cioè gli uffici e i dirigenti di settore, sotto il controllo dell’autorità anticorruzione in caso di atti e procedimenti che non sono ritenuti legali. Sulla questione, che riguarda essenzialmente gli impiegati e i responsabili comunali, il consigliere di minoranza Andrea Bianchi aveva proposto un suggerimento e cioè quello che, oltre a subire controlli da parte dell’Autorità Anticorruzione non fossero solo i dipendenti e i dirigenti dei settori, ma anche le forze politiche che lavorano in sintonia con gli uffici. «Una proposta non ricevibile in quanto – risponde il sindaco Bacheca – c’è una netta separazione tra i compiti della parte amministrativo burocratica e la parte politica». «Si tratta di un provvedimento importante – spiega il consigliere di Un’Altra Città è Possibile Stefano Massera – che è attuazione del piano nazionale anticorruzione voluto da Raffaele Cantone, quello dell’Expò per intenderci, poi trapiantato all’autorità nazionale anticorruzione. Un atto molto importante che contiene diversi passaggi cruciali nella vita di una amministrazione. Va detto però che la scelta di far passare questo provvedimento in consiglio comunale non era obbligata. Per quanto questi atti, in generale non risolvano i problemi di corruzione della pubblica amministrazione». La delibera è stata approvata all’unanimità.


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