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Cerveteri, mancano i dipendenti comunali

Cerveteri, mancano i dipendenti comunali

Il primo cittadino di Cerveteri è stato ricevuto martedì mattina dal prefetto Franco Gabrielli. Al centro del dibattito tra i due i tagli alle casse comunali e alle risorse umane. Il sindaco Pascucci: «I nostri uffici fanno un sforzo enorme»

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CERVETERI – «Il Comune di Cerveteri conta solamente su 113 dipendenti, quando invece gliene spettano 329.

Ecco le condizioni nelle quali lavoriamo, con appena il 40% delle risorse umane stabilite dalla legge.

I nostri uffici fanno uno sforzo enorme, ogni giorno, per garantire quei servizi che i cittadini giustamente si aspettano dopo aver pagato le tasse».

Lo ha detto Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, che martedì mattina è stato ricevuto dal Prefetto di Roma Franco Gabrielli insieme al sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta e in rappresentanza anche dei Sindaci di Anguillara Sabazia Francesco Pizzorno e Santa Marinella Roberto Bacheca. Al centro dell’incontro la situazione, non più sostenibile, della grave carenza di organico all’interno dei Comuni del territorio.

«La legge italiana – ha spiegato Alessio Pascucci – stabilisce un rapporto di 1 a 133 tra il numero di abitanti di una città e il numero dei dipendenti pubblici comunali.

Per Cerveteri, così come per altri Comuni vicini al nostro, questo parametro non è rispettato neanche alla lontana: abbiamo meno della metà dei dipendenti previsti. Senza contare il furto di 6,3 milioni di euro, ripeto: sei milioni e trecentomila euro, di soldi versati dai cittadini di Cerveteri che vanno ad alimentare il Fondo di Solidarietà Comunale, diventando quindi servizi non nella nostra città, ma altrove».

«Il Comune è un’istituzione di frontiera – ha detto il sindaco – a disposizione dei cittadini tutti i giorni per dare servizi irrinunciabili.

Da noi si rivolgono le famiglie, le imprese, le associazioni, cittadini di ogni età e condizione economica. Persone che, spesso, si trovano a chiedere un aiuto alle Istituzioni. Eppure sembra che lo Stato questo l’abbia dimenticato da tempo. I Comuni sono abbandonati a sé stessi, chiamati in causa solo quando c’è da imporre nuove tasse. Negli uffici comunali, intanto, i dipendenti sono oberati dai carichi di lavoro e da una gestione che non sempre rispecchia il massimo dell’efficienza, perché nel corso degli anni si è preferito tagliare piuttosto che riorganizzare.

Se vogliamo continuare a garantire i servizi ai cittadini, e farlo con efficienza, allora lo Stato ci deve quanto meno garantire il personale a cui avremmo diritto».

«Abbiamo fatto presente questa situazione insostenibile al Prefetto Gabrielli – ha proseguito Pascucci – che immediatamente ci ha dato la propria disponibilità a facilitare un incontro presso il Ministero delle Finanze insieme agli altri sindaci del territorio.

Ma la nostra non è una lamentela fine a sé stessa, è un grido di aiuto che facciamo insieme a tutti i cittadini del territorio.

Un territorio che è in costante crescita demografica, mentre invece allo Stato sembriamo forse essere fermi a 20 anni fa».


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