"Sono sola e la vita la dedico a mia figlia"
di TONI MORETTI
CERVETERI – Sorpresa in attesa alla Casa Internazionale delle Donne, oggu 8 marzo, durante l’intensa attività delle iniziative dedicate all’otto marzo, si cede il microfono al pubblico e prende la parola Danielle, la madre di Chiara, che in questo contesto, circondata da chi probabilmente riesce a renderla sicura, lei ombra, lei forse oscurata da più spiccate esuberanze, lei ignorata, lei invisibile parla di lei e di chiara in modo straziante e commovente.
«Sono Danielle, la madre di Chiara Insidioso che è stata selvaggiamente picchiata dal suo compagno due anni fa e che è sopravvissuta alla violenza ma vive in stato vegetativo.
Voglio ringraziare tutto il personale sanitario, del S. Camillo prima, dove Chiara è stata ricoverata subito dopo l’accaduto, e della clinica S. Lucia dove attualmente ancora si trova per la riabilitazione, per la professionalità e l’umanità dimostrata, che sono sicura che hanno permesso a chiara un miglioramento inaspettato e ringrazio anche tutte le persone che ci sono state vicine e che ancora ci seguono.
In questa giornata importante per le donne, mi sento di chiedere che lo Stato garantisca ancora, come finora ha fatto, le cure che già hanno dato buoni risultati.
«Io, sono sola, e la mia vita la dedico a mia figlia».
«Tutti i giorni da due anni parto da Cerveteri per raggiungere Chiara in ospedale e resto con lei fino al tardo pomeriggio.
Le parlo, le racconta la vita fuori dall’ospedale e la sua vita prima della violenza subita. Il mio desiderio, l’unico che mi è rimasto, è quello di poter continuare a stare sempre accanto a mia figlia come oggi».