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Campane a festa per il Risorto

Si rinnova la tradizione del ‘‘Cristo che corre’’. La città di Tarquinia pronta ad accogliere la grande mole di visitatori. Alle 18, come da tradizione, la partenza dalla chiesa di San Giuseppe

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TARQUINIA – La città di Tarquinia pronta per la grande festa della Resurrezione, del “Cristo che Corre”.

E’incredibile come un evento che si replica da oltre 170 anni riesca ogni volta a suscitare le stesse straordinarie emozioni, non solo per i tarquiniesi fortemente legati alla processione ma anche per i tanti turisti che incuriositi si avvicinano e partecipano magari per la prima volta all’evento religioso e laico insieme.

Il Cristo Risorto, che, come disse Cardarelli, ‘‘molleggia portato a spalla sopra un mare di teste come nave in mezzo alla burrasca’’, rappresenta da sempre per la città di Tarquinia il più alto momento di cristianità, di fratellanza, di passione.

Vedere tanta gente con le lacrime agli occhi, accalcata in mezzo alle strade, sulle finestre, sulle scalinate, dà il senso di quanto questa processione sia sentita da tutti.

La gioia della Resurrezione, unita al fascino trasmesso dalla Statua, dai Tronchi, dai Lampioni, dagli Sparatori, dalla Banda cittadina, non basta forse a spiegare tanta partecipazione.

Allo scoccare delle ore 18, oggi, come sempre, la Statua lignea del Cristo Risorto verrà magistralmente portata a spalla lungo le vie cittadine, spezzando in due, come ali aperte a fatica , la gran folla di gente che già ore primasi assiepa lungo le strade in attesa del gran passaggio. Il compito di aprire a forza il passaggio viene affidato alle doppiette degli sparatori, seguiti dall’incedere rapido e deciso dei tronchi addobbati con imponenti corone di alloro e fiori, dai lampioni e dall’enorme bandiera dell’Associazione dei fratelli del Cristo Risorto, organizzatrice della manifestazione e presieduta da Don Augusto Baldini. Ritmo incalzante e festoso per il motivetto suonato a squarciagola dalla banda cittadina Giacomo Setaccioli. Dietro il corteo le autorità civili e militari.

Sono ben 170 anni che la Statua compie ogni anno, il giorno di Pasqua, lo stesso tragitto.

Ancora oggi la statua di indiscutibile bellezza e imponenza, sul far del tramonto esce dalla piccola chiesa di San Giuseppe, percorre l’angusta via dello Statuto, proiettandosi in via Garibaldi e raggiungendo così l’ospedale per dare la benedizione ai malati. Da qui, dopo una breve sosta, il Redentore, imbocca una dopo l’altra via XX Settembre, via Umberto I e corso Vittorio Emanuele, dove, dinanzi alla Chiesa del Suffragio, accompagnata dai fragorosi rintocchi del Campanone e dagli applausi della folla, impartisce la benedizione alle campagne e al mare, per poi rientrare, attraverso via di Porta Tarquinia nel luogo di partenza dove rimane, visibile ai fedeli, per 40 giorni.

Commissionata dalla Corporazione dei Falegnami, l’origine della processione è avvolta nel mistero. Secondo la leggenda infatti si narra che i cornetani, per ricordare la Resurrezione, avessero dato l’incarico ad uno scultore che stava scontando una pena a vita, di scolpire nel legno un Cristo Risorto, unico per bellezza. Quando l’opera fu completa, il Signore prodigiosamente parlò all’artista per chiedergli dove avesse visto un’altra statua così bella e lo scultore che avesse risposto di averla vista a Lucca. La leggenda racconta inoltre che per impedire all’artista di fare un’altra opera simile, lo stesso fu spietatamente accecato.

La processione del Cristo Risorto, per chi non potrà assistere dal vivo alla manifestazione che celebra il trionfo della Resurrezione del Cristo, sarà seguibile in diretta web-video a partire dalle ore 17.

Per il terzo anno consecutivo l’iniziativa è realizzata da Skyone srl, con la collaborazione del Comune di Tarquinia, dell’Associazione Fratelli del Cristo Risorto e del Corpo Forestale dello Stato. Tutti i particolari e le fasi salienti saranno quindi seguibili attraverso il sito www.pegasowebtv.it.


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