Bufera Td: la società fa fuori De Fazi e Tortorelli
di GIAMPIERO BALDI
A tenere banco nel dopo partita tra Cisco Roma e Td Santa Marinella (risultato finale di 8-2 per i padroni di casa) non è tanto la sconfitta subìta dai tirrenici, che di fatto preclude alla società l’accesso ai playoff per la serie B, quanto le polemiche che hanno accompagnato la settimana per l’assenza, prima alle sedute di allenamento e poi alla partita, del capitano De Fazi e dell’attaccante Tortorelli. Ciò che ha lasciato perplessi i dirigenti della Td è stato il comportamento giudicato assurdo di questi due giocatori, che non hanno neppure spiegato a chi li stipendia il perché della defezione alla partita. Agli addetti ai lavori non è sfuggito il particolare che sabato scorso, nella sfida interna col Tc Parioli, terminata 3-3, con gol subito dai locali all’ultimo secondo, c’è stata una mezza rissa negli spogliatoi tra Tortorelli e Righini, che si erano accusati a vicenda dell’errore che aveva portato i romani alla rete del pareggio a tempo praticamente scaduto. Righini, intelligentemente, aveva chiuso il caso lì e in settimana è tornato al Palazzetto senza fare polemiche, mentre tra la sorpresa dei dirigenti, a mancare per tutta la settimana e alla gara odierna, sono stati De Fazi e Tortorelli. «Mi prendo appieno la responsabilità del comportamento dei due – dice il direttore sportivo Giacomini – perché sono stato io a portare a Santa Marinella sia De Fazi che Tortorelli. Pensavo di aver acquistato due bravi giocatori e due uomini veri, invece mi devo ricredere. Come uomini mi hanno deluso, soprattutto De Fazi, che era il capitano della squadra e da lui mi aspettavo un comportamento più corretto. Mi sono sentito tradito proprio da coloro che avrebbero dovuto fare la differenza in campo. A De Fazi gli avevo messo in mano la squadra e pensavo che sarebbe stato capace di fare gruppo. Invece con il suo comportamento ha dimostrato di non avere gli attributi, mentre Tortorelli sapevo che era un carattere difficile, ma vicino a giocatori di un certo calibro, pensavo sarebbe cambiato. In un gruppo dove ci sono veri uomini come Tangini, Traini, Cerrotta, Rocchetti e Frusciante, qualunque traguardo è possibile, ma se a fianco gli metti degli omuncoli senza attributi, allora non si arriva da nessuna parte. Quale sia il motivo dell’assenza dei due giocatori nessuno in società lo sa. Spero che siano così onesti da dare delle spiegazioni anche se per noi, i due, non rientrano più nei piani della società».