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Anonimus: "Poteri deviati contro Monti"

Anonimus: "Poteri deviati contro Monti"

Dal fascicolo aperto dalla Procura di Civitavecchia in seguito alle denunce del manager di Molo Vespucci emergono nuove lettere, con diversi riscontri, che avvisavano: "Il Burattinaio ha raccolto un comitato per il dossieraggio. Massoni, politici, giornalisti, dirigenti e finanzieri usati per eliminarti"

CIVITAVECCHIA – Massoni, ufficiali e sottufficiali della Guardia di Finanza, un sindaco del comprensorio, e ancora politici, giornalisti e dirigenti della pubblica amministrazione. Secondo Anonimus erano molteplici le forze ‘‘deviate’’ che il ‘‘Burattinaio’’ ha cercato di mettere in campo per eliminare l’allora Presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti.
Da quanto si apprende da una delle prime lettere recapitate a Monti, tra febbraio e marzo del 2015, Anonimus lo avrebbe messo in guardia dai suoi nemici, descrivendo un quadro abbastanza preciso (e poi in buona parte riscontrato) di chi già allora tramava per impedire la riconferma dello stesso Monti alla presidenza di Molo Vespucci.
Dopo l’episodio legato all’esposto sui terreni acquistati dall’Autorità Portuale, Anonimus svela alcuni nomi a suo dire facenti parte del sistema creato da colui che chiama il Burattinaio, per far fuori il manager portuale. Si parla di un dossier da inviare a tutte le Procure e le istituzioni, oltre che alla Guardia di Finanza e ai giornali, per far «venire alla luce» elementi tali da impedire che Monti potesse essere rinominato, prima dall’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi ed in seguito dal suo successore, Graziano Delrio.
«Si tratta – scriveva Anonimus a Monti – di un dossier teso a colpirti e sputtanarti da chi vuol prendersi la posizione di presidente e metterti fuori o costringerti a dare le dimissioni. Sta preparando e confezionando la pillola avvelenata, aiutato da un vero e proprio comitato formato da personaggi locali ed altri ceffi che si sono alleati per poi mangiare…».
L’ignoto ‘‘pentito’’ in un’altra missiva spiega che gli «dispiace scrivere in forma anonima. Ma non posso più tacere di fronte al fango che stanno costruendo. Mi sono dissociato da questi delinquenti con i quali ho purtroppo anche io lavorato dietro compenso, ma ero disperato, per la creazione della macchina che (si rivolge a Monti, ndr) qualcuno, protagonista del gruppo insieme ad un colonnello di finanza ed un sottufficiale, scrisse che la sommergerà».
Queste ed altre lettere fanno parte del fascicolo aperto dalla Procura di Civitavecchia, in seguito alle denunce di Monti, iniziate già alla fine del 2014 e che poi hanno in parte trovato riscontro, anche con gli scritti successivi di Anonimus, nei fatti accaduti durante tutto il 2015 e poi fino all’inizio di quest’anno, quando è avvenuta la conferma di Monti a Commissario del porto.

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