Sharif è tornato libero
di ANGELO PERFETTI
FIUMICINO – L’accusa era pesantissima, quella preso a bordo della propria vettura una prostituta di 24 anni nella zona di viale Marconi poi, sotto la minaccia di un’arma, averla condotta presso la propria abitazione di Fiumicino dove l’ha violentata. Per questo un tunisino di 27 anni è stato arrestato per sequestro di persona, violenza sessuale, minaccia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.
Ma la versione «ufficiale», non ha cionvinto da subito. Intanto per il profilo del ragazo arrestato, Sharif a Fiumicino è considerato un giovane perbene. Per qualche anno ha lavorato presso ‘Aldo barbershop’ e ora lavorava in un altro negozio, rimanendo sempre nell’ambito professionale dell’hair style. Chi lo conosce ha sempre avuto una visione di lui come un ragazzo semplice, con un sorriso timido; spesso amici e colleghi benevolmente lo ‘mettevano in mezzo’ scherzando.
Incensurato, è uno di quei ragazzi che ci tiene a farsi una foto e postarla sui social, magari vestito di tutto punto dietro una bella tavola di Natale imbandita. Un ragazzo con molte amicizie femminili, con una vita sociale attiva giusta per la sua giovane età, insomma un ‘amicone’. Che proprio l’altra sera era in discoteca insieme alle sue amiche.
Ci ha pensato il suo avvocato, Carla Serra, ad evidenziare al Tribunale per la libertà tutte le incongruenze riscontrate; a partire dalle testimonianze della padrona di casa di Sharif e una vicina, che quella mattina hanno visto lui e la presunta vittima uscire tranquillamente da casa, chiacchierando amabilmente, senza alcun segnale di cotrizione o violenza.
Anche la ricostruzione dei fatti fornita dalla vittima, e le dichiarazioni dell’amica che aveva ricevuto il messaggio a causa del quale è poi partita la chiamata alle forze dell’ordine, si sono rivelate lacunose e contraddittorie.
«E’ la prima volta che mi capita di difendere un presunto stupatore, di s olito sono al fianoc delle vittime – spiega l’avvocato Serra – ma stavolta l’ho fatto perché assolutamente certa della sua innocenza. Lo dice la sua storia personale, ma lo dicono ancor più le circostanze di quella giornata».
Insomma, secondo l’avvoato è Sharif la vittima di una macchinazione nata per motivazioni specifiche che sono state segnalate all’autorità giudiziaria (sembra, da indiscrezioni, che la ragazza avesse chiesto un compesno maggiorato, il che ha poi innescato una lite e la successiva «vendetta», ma queste sono solo congetture non ufficiali). Fatto sta che il Tribunale della libertà ha ritenuto insufficienti i motivi per una carcerazione rimettendo in libertà il ragazzo. Per le motivazioni, però bisognerà aspettare la prossima settimana.