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Aggredito noto e stimato veterinario

Aggredito noto e stimato veterinario

È accaduto mercoledì nel suo studio. Furia selvaggia con calci, pugni e morsi. De Angelis: «Queste persone sono come pallottole vaganti che possono diventare protagoniste di tragedie annunciate»

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di TONI MORETTI

CERVETERI – Aggressione selvaggia, in più riprese tanto da fare apparire palese l’intenzionalità del dolo, quella perpetrata da Giorgio Casulli ai danni del noto e stimato medico veterinario Pio De Angelis nel suo studio notoriamente attrezzato anche come ospedale per animali, mercoledì 25. Casulli lascia in cura uno dei suoi oltre cinquanta cani che tiene in via dei Montarozzi a Cerveteri, in maniera, si dice, discutibile. Arrivato in studio, comunicatogli che il cane giunto già in condizioni disperate era morto, scatta una furia che ignora una vita di rapporti con il medico e che una persona comune potrebbe definire “omicida”, vista la volontà di far male nella dinamica dell’aggressione.

Parte un cazzotto allo zigomo e una successiva scarica di pugni. Due morsi, si morsi in faccia e uno alla mano che tentava di parare i colpi. Nonostante la differenza di età, l’aggressore di circa dieci anni più giovane, De Angelis ne ha 62, di peso e di altezza, il medico trova la forza di reagire e di ricomporre la questione invitando l’aggressore che intanto minacciava di ricorrere non si capisce bene a chi e per quali ragioni, ad uscire, a fare tutti i passi che riteneva necessari, a rivolgersi a chi voleva e lo diffidava a rimettere piede nella sua struttura.

La faccenda, sembrata sedata, provocò l’allontanamento di alcuni dipendenti, mentre il medico si è recato in bagno per lavarsi visto che comunque in viso era una maschera di sangue. Si attendevano i Carabinieri allertati, mentre Casulli, atteso De Angelis all’uscita del bagno, ha ripreso il pestaggio con nuova scarica di calci, uno «indirizzato allo schiacciamento della testa» dice il medico, «tanto che in quel momento ho pensato che volesse veramente ammazzarmi».

Il dottor De Angelis è rimasto la notte di mercoledì all’ospedale di Civitavecchia accompagnato dalle Fiamme gialle che si sono presentate anche l’indomani mattina, giovedì, che hanno provveduto a ritirare la cartella clinica e assistito il medico nell’esporre la sua querela nei confronti di Casulli. Ma non è finita qui.

Giovedì Casulli, uscito dalla caserma, si reca presso lo studio di De Angelis. Le tre infermiere vedendolo arrivare si barricano dentro chiudendo una porta a chiave, al che Casulli, entra indisturbato nei locali dove vi era il congelatore, lo apre e si porta via il cadavere del suo cane. Questa la vicenda. Ora i comportamenti reiterati in tempi ed occasioni diverse da Casulli, violenti e privi di coerenza, fanno saltare agli occhi una palese pericolosità dell’individuo.

Ed è su questo aspetto che insiste De Angelis, al di là della sua vicenda personale. Pone un problema di sicurezza, nel lasciare incontrollati individui come l’aggressore, tra l’altro non risulterebbe estraneo ad intemperanze con episodi di violenza con altre persone per motivi futili e senza ragione, dice: «E’ una questione di civiltà. Queste persone sono come pallottole vaganti che possono diventare protagonisti di tragedie annunciate. È un grosso problema sociale al quale bisogna sforzarsi di trovare soluzioni anche se non facili».


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