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Tidei, protocollate le dimissioni

Tidei, protocollate le dimissioni

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CIVITAVECCHIA – Non una semplice richiesta di dimissioni, ma una lunga lettera indirizzata al presidente del consiglio comunale Alessandra Riccetti e, tramite lei, a tutta la città. Pietro Tidei ha protocollato questa mattina la sue dimissioni, più volte annunciate, da consigliere comunale. Lascia il posto al collega Marco Di Gennaro, pronto a rientrare tra i banchi della Pucci dopo aver lasciato il posto a Sandro De Paolis. 

“Considero questa mia esperienza conclusa, avendo maturato nel corso di questi ultimi mesi, la consapevolezza di non trovarmi al posto giusto e di essere impossibilitato a dare un contributo che, anche dall’opposizione, avrei dato volentieri alla risoluzione dei tanti problemi della città – ha spiegato Tidei – lascio il Consiglio Comunale dopo più di quarant’anni di militanza politico e di impegno istituzionale a diversi livelli in maggioranza e all’opposizione. Lascio dopo 18 vittorie e 2 sconfitte, sempre dalla stessa parte. Anni meravigliosi e di straordinario impegno che hanno dato un senso profondo alla  mia vita. Ricordo i volti di tanti cittadini che ho incontrato in Comune, in Provincia, in Regione, in Parlamento, nelle missioni all’estero, nelle sedi di partito, nelle assemblee pubbliche, per strada, nella mia casa”.

E ha colto l’occasione per ringraziare “tutti loro per gli spunti, le idee e i suggerimenti che mi hanno dato e anche per le critiche aspre che – ha aggiunto – nel corso degli anni mi hanno rivolto, perché per me la politica è stata soprattutto una straordinaria esperienza umana. Rivendico con orgoglio di aver contribuito ad una stagione di crescita e di sviluppo della città: le tante opere pubbliche realizzate, i progetti portati a termine grazie alle tante risorse europee, statali e regionali ottenute, le tante attività nate durante il mio mandato, anche grazie a strumenti di programmazione posti in essere dall’Amministrazione. Mi piace pensare di aver contribuito a far crescere il senso di solidarietà nella nostra città, coinvolgendo le associazioni, i cittadini e aprendo la casa comunale ai più vulnerabili, cercando di dare loro, nei limiti del possibile, ascolto e protezione. Ascolto e protezione di cui oggi c’è più bisogno che mai”.

Tidei confessa che gli sarebbe piaciuto dare una mano anche dall’opposizione “ma, senza alcun cenno di polemica, ho dovuto constatare che non ci sono le condizioni. Le continue polemiche, gli insulti gratuiti – si legge ancora – il giustizialismo esasperato, per questa maggioranza per la verità a giorni alterni e solo contro alcuni, l’assoluta confusione delle responsabilità, un dibattito dove anche la condizione naturale di nonno diventa spunto di attacco personale non possono costituire il quadro nel quale maggioranza e opposizione possano confrontarsi in maniera costruttiva sul futuro della città. Una città che è completamente bloccata da due anni e che vede crescere solo bisogno e sofferenza senza che nessuno si preoccupi di fronteggiare il disagio e il declino. Una  città che vede gli  amministratori più impegnati a demolire il passato che costruire il futuro. La politica è un’attività che non si può svolgere senza entusiasmo e io l’entusiasmo verso i lavori di questa assise li ho persi da tempo. Mi sembra perciò doveroso lasciare spazio a chi questo entusiasmo lo prova ancora. Desidero ringraziare i compagni, gli amici e i cittadini che per tanti anni mi hanno sostenuto, il Partito Democratico che – ha aggiunto – con le sue tante attività e diverse sensibilità, rimane un luogo di confronto politico vero e continuo, forse uno dei pochi rimasti in città. Ringrazio la compagna della mia vita che da più di cinquant’anni condivide con me la passione politica e non  mi ha mai fatto mancare il suo punto di vista. La ringrazio per aver fatto della nostra casa un luogo aperto a tutti. Ringrazio i miei figli per il sostegno che in tutti questi anni mi hanno fatto sentire e i miei straordinari collaboratori che non si sono mai risparmiati, lavorando con capacità e dedizione, ricevendo anche loro gli insulti rivolti a me. Mi dimetto con la speranza che il clima politico cittadino recuperi la serenità necessaria e che la città ritorni su una strada di crescita economica, di sviluppo culturale e di inclusione sociale. Non uscirò però dalla politica. Chi per tanti anni è stato immerso nelle istituzioni e nei problemi della gente da questi non si può allontanare facilmente”.

Ha quindi sottolineato di voler continuare a lavorare sui bisogni cittadini, impegnandosi nella politica al di fuori delle istituzioni, non escludendo comunque nuovi impegni “che chissà tra qualche tempo possano vedermi impegnato su altri fronti. Un saluto al Presidente del Consiglio al Sindaco e a tutti i Consiglieri e Assessori con i quali – ha concluso – ho avuto momenti di scontro e di polemiche accesi, ma con la speranza di poter sul piano umano avviare quei rapporti che sul piano politico non siamo riusciti ad instaurare. Auguro un buon lavoro a tutti”.  


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