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Festa della Repubblica, Mazzola: «In questi anni ho voluto essere il sindaco di tutti»

Festa della Repubblica, Mazzola: «In questi anni ho voluto  essere il sindaco di tutti»

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TARQUINIA – «Essere qui con voi in questa importante data assume quest’anno, per me, un sapore particolare, dato che il mio mandato sta volgendo al termine. In questi anni ho voluto essere il sindaco di tutti: senza distinzioni, senza divisioni, nel rispetto dello spirito della nostra Costituzione». Lo ha affermato il sindaco Mauro Mazzola aprendo il discorso per la celebrazione della Festa della Repubblica, che ha visto l’omaggio alla memoria di Domenico Emanuelli da parte del presidente del comitato locale della Croce Rossa Roberta Papalini e la nutrita presenza delle autorità cittadine e militari e dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma.

«Una Costituzione nata da uomini e donne che si sono battuti, in nome di valori comuni, per l’unità e la libertà nazionale e che scelsero la Repubblica quale forma di Stato da dare all’Italia anziché la Monarchia. – ha proseguito – Per noi che abbiamo una coscienza politica e civile la Costituzione deve essere un riferimento, sempre. Per questo invito tutti, soprattutto i più giovani, a leggerla, a meditarla. Non è un’azione inutile, né un compito scolastico, ma è semplicemente doveroso conoscere la legge fondamentale della Repubblica italiana. Il passato ci insegna quanto valore abbia l’identità nazionale. La storia della nostra unità è nata da piccoli eventi, da pochi uomini e da grandi ideali».

Il primo cittadino ha poi fatto un riferimento sulla comunità tarquiniese: «Dimostrare di credere nell’unità è possibile anche nella vita quotidiana di una città come Tarquinia, che deve saper collaborare, con spirito sereno e attivo, alla realizzazione del bene comunitario. Perché un Sindaco e la sua squadra non lavorano da soli, hanno bisogno del sostegno e della collaborazione dei cittadini. Ed è grazie alla reciproca disponibilità che in questi anni abbiamo potuto perseguire e raggiungere obiettivi importanti per il nostro comune. La crisi economica e finanziaria, la mancanza di lavoro e di prospettive per le giovani generazioni rischiano di produrre squilibrio, dispersione delle forze buone. Non dobbiamo permetterlo, noi dobbiamo avere come obiettivo l’unità civica e civile. Per Tarquinia ritrovare l’unità vuol dire ritrovare la fiducia nelle proprie risorse. Significa dialogare e confrontarsi costruttivamente. Allora anche noi, nella nostra pur piccola realtà, facciamoci interpreti di grandi valori».

Poi un passaggio sull’emancipazione femminile: «Ricordiamo che il 2 giugno del 1946 significò l’affermazione della libertà. Libertà di scelta, di opinione, di voto. Il suffragio universale riconobbe alle donne il ruolo fondamentale che esse hanno sempre occupato, e occupano, nel nostro Stato. L’emancipazione femminile ha sancito la parità tra donne e uomini in ogni settore di vita ma, con amarezza, ogni giorno ci imbattiamo in una cronaca nera densa di eventi criminosi, dove protagoniste sono le donne. Si parla di lesioni morali e fisiche fino alla conseguenza più estrema: l’omicidio. Sono rimasto sconvolto dal feroce delitto  compiuto ai danni della giovane ventiduenne romana, soffocata e poi bruciata. Compete alla società, a tutti noi, proteggere le donne perché alla base del vivere civile c’e’ l’educazione al rispetto reciproco, nei rapporti personali e nelle relazioni sociali. Difendere le donne equivale a difendere il Paese».

Infine la riflessione sui diritti civili: «Le Istituzioni devono garantire la salvaguardia dei diritti umani e civili. L’Unione Europea ci ha più volte invitati a riflettere sulla democrazia e sui diritti delle persone: da tempo necessitava regolamentare giuridicamente le unioni civili e lo si è fatto senza radicalismi né forzature perché la legge tutela, non discrimina. È compito della Repubblica, di ogni singolo individuo, attivarsi per l’affermazione della libertà e dei diritti, perché solo così potrà essere sancita l’uguaglianza. È nostro dovere rispettare e far rispettare la Costituzione».

 


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