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Rapinatori rinviati a giudizio

Rapinatori rinviati a giudizio

A processo i nove componenti della banda che aveva la base a Montalto di Castro. Seminaroro il terrore sul litorale, ma anche nel resto d’Italia

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MONTALTO – Banda di rapinatori a processo. I ‘‘professionisti’’ delle rapine sono stati rinviati a giudizio dal tribunale di Viterbo. Il processo prenderà il via a gennaio. Nove gli imputati a vario titolo per un totale di cinquanta capi d’accusa. Diversi abitano nel Viterbese, tra il litorale e l’hinterland di Tuscania. Quattro sono originari di Torre del Greco, con solidi agganci in ambienti camorristici. Il gup Savina Poli in chiusura di udienza preliminare ha dichiarato mercoledì la prescrizione per una sfilza di accuse, fuori tempo massimo. I fatti risalgono nel lasso di tempo tra il 2003 e il 2005. La banda, specializzata in furti, rapine e sequestri di persona, aveva la base a Montalto di Castro, in una casa in via Campo morto, utilizzata per nascondere la refurtiva. Una banda, secondo l’accusa, pronta a tutto, da incendi di auto e furgoni ad assalti armati a supermercati, negozi e abitazioni.

I colpi più memorabili sul litorale viterbese sono quello ad un distributore di benzina a Montalto di Castro avvenuto nel 2003: vennero rubati 17mila euro tra contante e buoni benzina; e alla Dico di nel marzo 2004 quando la banda seminò panico imbracciando i fucili per arraffare 13mila euro d’incasso. In tre si introdussero nel supermercato; altri tre li aspettavano fuori. Tentarono il colpo anche alla Coop di Montefiascone e in un’armeria a Montalto di Castro ma furono bloccati dai Carabinieri: inseguiti sull’Aurelia, dovettero disfarsi di 20 fucili e 17 pistole. Da un negozio di casalinghi a Grotte Santo Stefano uscirono con 15mila euro di profumi, cosmetici e deodoranti. Nel ‘’curriculum della banda anche rapine nell’hinterland milanese e a Varese. Clamoroso il colpo da 152mila euro a danno di una coppia di Valentano nel dicembre 2003. Una notte da incubo per marito e moglie minacciati con coltelli e cacciaviti e rinchiusi in camera da letto. L’’inchiesta abbraccia vari filoni. Il pm Massimiliano Siddi contestava a 10 persone l’associazione a delinquere: molti sono già stati giudicati da tribunali del nord e del sud Italia. Altri, risponderanno nel processo di gennaio.


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